La Birmania rappresenta il cuore d’Oriente, avendo conservato, fino ad oggi, ancora intatte le sue millenarie tradizioni. Terra di mille pagode, di risaie e monasteri, dove la vita di tutti i giorni è permeata dal pensiero buddhista, questo Paese è davvero uno dei pochi del continente asiatico a non aver subito la progressiva occidentalizzazione toccata in sorte a molte altre popolazioni di antichissima civiltà. Il viaggiatore che sceglie uno tra i nostri tour Birmania ha un’opportunità unica, forse per non molto tempo ancora, di scoprire un territorio non contaminato dal turismo ma dai viaggiatori.

Birmania

Segui le origini dell’Asia, dicono gli amanti di storia, cultura e tradizioni di questo continente, attraverso la Birmania

Se vuoi scoprire le vere radici dell’Asia, dicono gli amanti di storia, cultura e tradizioni di questo continente, c’è un solo posto dove andare: il Myanmar. L’ex Birmania ha cambiato nome nel 1988 per scrollarsi di dosso gli ultimi residui del periodo coloniale, ma è stato l’unico passo in avanti compiuto. La feroce dittatura militare che governa il più grande Paese del Sud-Est asiatico, non agevola certo le riforme e limita le libertà personali degli oppositori, come accaduto al Premio Nobel Aung San Suu Kvi, costretta per oltre un ventennio agli arresti domiciliari nella sua casa di Yangon. Sebbene in Birmania esistano svariate culture indigene, quella dominante è la Bamar. Così, in qualsiasi villaggio birmano tradizionale, il monastero è il centro della vita culturale della comunità e i monaci sono venerati anche dai laici. Per un ragazzo che diventa monaco si esegue una cerimonia chiamata shibyu ed è il suo più importante rito di crescita. Alla stessa età le ragazze svolgono delle cerimonie in cui si perforano i lobi delle orecchie. Nei villaggi questi riti si compiono in tutto l’arco dell’anno, all’interno delle caratteristiche pagode. Per la strana “legge del contrappasso”, proprio l’aver mantenuto il Paese in uno stato arretrato, ha reso oggi il Myanmar una meta ambita, tra coloro che vogliono ritrovare un pezzo d’Asia rimasto quasi incontaminato, con scenari rurali di altri tempi e l’ospitalità pura e disinteressata della gente.
Capitale
Yangon (nota anche come Rangoon, col nome datogli dagli inglesi) è la più grande città dello Stato della Birmania (4.576.000 abitanti.) e ne è stata la capitale fino al 6 novembre 2005. Si trova alla convergenza dei fiumi Bago e Yangon ed è a circa 30 chilometri dal Golfo di Martaban. Fondata dai Mon, col nome di Dagon, seguì le sorti della Birmania, crescendo di importanza molto velocemente grazie alla sua posizione e oggi è la città con il più grande numero di costruzioni coloniali in Asia Sud-Orientale. Passatta sotto il dominio delle città-stato dei Pyu, poi della Birmania, poi ancora della Mongolia e, infine, nuovamente della Birmania, la sua fama crebbe durante il periodo coloniale britannico. Con l’indipendenza divenne capitale, fino a quando per motivi logistici (ma anche per allontanare il centro del potere dalle coste: i birmani temono un attacco Usa per via dei grandi giacimenti di petrolio che si trovano nel Paese), la sede del governo fu spostata a Naypyidaw. Così, l’11 novembre 2005 alle 11 di mattina, 11 squadre di militari trasportati da 1100 camion accompagnavano 11 ministri per lasciare Yangon e dirigersi verso il luogo dove sarebbe sorta la nuova capitale. La frequenza del numero undici è data dall’osservazione degli astri da parte dell’astrologo personale di Shwe, capo di stato e sostanzialmente dittatore del Myanmar. Per andare da Yangon a Naypyidaw bisogna utilizzare il treno, che impiega circa dieci ore.
Lingua
La lingua ufficiale è il birmano. L’inglese è abbastanza diffuso nella classe medio-alta della popolazione.
Religione
Buddhista. Ma ci sono numerso comunità musulmane e cristiane.
Sport
Tra gli sport locali il più diffuso è il chinion, una strana via di mezzo tra il calcio e la pallavolo, praticato con una palla di fibra di bambù. I giocatori non possono essere più di sei e la palla non va toccata con le mani.
Fuso orario
All’arrivo in Myanmar le lancette vanno spostate in avanti di 5 ore e mezza, una in meno quando in Italia vige l’ora legale.
Distanza dall’Italia
In linea d’aria la distanza fra Roma e Yangon è di 8.265 chilometri.
Moneta
La valuta locale è il kyat. Il cambio valuta è autorizzato solo all’aeroporto, nelle banche e nei negozi governativi. La moneta locale – non convertibile – ha corso legale esclusivamente in Myanmar ed è utilizzata per le spese in loco tranne che per l’acquisto dei biglietti aerei, sia interni che internazionali, che normalmente viene effettuato in dollari.

Informazioni
Ambasciata e Consolato del Myanmar a Roma
Via della Camilluccia 551
00135 ROMA
tel. 06-36.30.37.53 – 36.30.40.56
fax 06-36.29.85.66
E-mail meroma@tiscali.it