di Giuseppe De Pietro

La Polinesia è il luogo dove nacque il mito romantico dei mari del Sud. Un Paese nel mezzo dell’Oceano Pacifico, formato da cinque arcipelaghi dipendenti dalla Francia: le Isole della Società, le Marchesi, le Tuamotu, le Gambier e le Australi. Un mare dalle mille tonalità d’azzurro, disseminato di atolli coperti da palme da cocco, lagune con spiagge di sabbia bianca finissima e alture vulcaniche ricoperte di verde a strapiombo sull’acqua.

Nell’Ottocento era il rifugio di grandi artisti e scrittori come Gauguin, Melvill e Stevenson. Oggi è il sogno di molte persone amanti della natura e l’ecologia.

Tahiti è ubicata nell’Oceano Pacifico è circondata da una frangia corallina quasi ininterrotta e si articola in due nuclei rappresentati dalle masse di due antichi apparati vulcanici. Aperta al flusso dei venti di sud-est gode di un clima mite. I centri principali sorgono lungo le coste. Vive di di pesca, turismo, raccolta della madreperla, artigianato, cotone, noci di cocco, vaniglia, frutti tropicali, carne di squalo, allevamento e latticini.

Tahiti è l’isola più grande e più famosa dal punto di vista storico e il viaggiatore si sofferma per lasciarsi andare alla bella vita praticando immersioni subacquee tra pesci tropicali, per gustare la tipica cucina franco-polinesiana in luoghi di una bellezza sorprendente.

Le isole della Polinesia Francese, ben 118 compresa Tahiti, che sorgono su di un terreno collinare sono generalmente fertili ed hanno una vegetazione più ricca rispetto agli atolli. Tra la flora si possono trovare i fiori detti tiare e vegetazioni introdotte come l’ibisco e la buganvillea.
Per quanto riguarda la fauna, la maggior parte è stata introdotta. Vi sono maiali, capre, polli. Tra gli uccelli troviamo sterne, procellarie e fregate. Mentre è abbondante la varietà di flora marina.

Il clima di Tahiti è quello tipico tropicale con la stagione delle piogge da novembre ad aprile con temperature che oscillano tra i 27° e i 30 °. Da maggio ad ottobre parte la stagione secca con temperature più fresche e venti sud-orientali, il cosiddetto maraamu. E’ facilmente raggiungibile in aereo da tutto il mondo atterrando all’aeroporto Faa’a di Papeete. E’ raggiungibile anche per via mare con navi da crociera.

Mentre gli spostamenti tra le isole possono avvenire tramite aereo o trasporti marittimi. Tahiti dispone di un servizio di autobus locale, detto truck, poco costoso e affidabile. Oppure si possono noleggiare auto, scooter e biciclette.
La cultura di Tahiti negli ultimi anni ha cercato di riportare in vita le vecchie usanze riscoprendo le arti tradizionali, attraverso la musica e il pahu e il toere, due tipi di tamburo tradizionali. Inoltre sono stati introdotti la chitarra e l’ukelele che creano un’atmosfera simile a quella country.

Per soggiornare a Tahiti i turisti italiani non hanno bisogno del visto, ma non possono intrattenersi più di tre mesi, in caso contrario devono richiedere il permesso prima di partire al Consolato Francese di Roma.
Per il fatto che quasi tutti i prodotti acquistabili sono importati la vita nella Polinesia Francese risulta essere cara.

Tra gli eventi principali si rammentano i festeggiamenti dell’Heiva per tutto il mese di luglio, la maratona di Moorea all’inizio di febbraio; la gara di canoa detta Hawaiki Nui che si svolge all’inizio di novembre e dura tre giorni.

Tahiti è il luogo natio del surf e i turisti arrivano non solo per praticare questo sport, ma anche per godere della bellezza delle spiagge, lagune e mare. Nelle isole vicino a Tahiti è possibile noleggiare un deltaplano e un parapendio. A chi ama camminare numerose sono le escursioni tra le isole montuose, attraversabili anche a cavallo.

Siamo nella culla della civiltà Maori: popolo di grandi navigatori e fieri guerrieri che esplorò tutta la Polinesia sulle tradizionali canoe allungate adatte alla navigazione in mare aperto, spingendosi fino alla Nuova Zelanda.
Tahiti e le sue isole conservano ancora gelosamente la testimonianza di questa cultura: quasi in tutte le isole sono presenti i tiki e i marae, luoghi religiosi e sacri costituiti da pietre levigate e allineate a piramide. Sempre dalla cultura Maori derivano i canti e le danze tradizionali che accompagnano il soggiorno di ogni viaggiatore.
Infine, non per importanza, l’arte del tatuaggio, che nella tradizione Maori si ritiene abbia origine divina. Gli artisti polinesiani ancora oggi, infatti, prima di iniziare la cerimonia dei tatuaggi invocano le divinità affinché guidino la loro mano nella perfetta esecuzione dei motivi ornamentali.

Il forte legame del popolo polinesiano con la natura è da sempre una fonte di ispirazione artistica per le diverse forme di artigianato. L’ampia produzione di manufatti rappresenta un motivo di forte interesse per i turisti che possono portare con sé un ricordo di questa natura incontaminata.
Un esempio di quest’arte sono i sontuosi tifaifai, copriletto dai motivi vegetali cuciti a mano. Tipica delle Isole Australi, invece, l’arte dell’intreccio di fibre vegetali di pandano, cocco e di giunco che si esprime nella realizzazione di copricapo, borse, cesti e tovaglie; mentre dalle marchesi provengono le sculture in legni pregiati come il palissandro e il legno di rosa.
“Tela di cotone a fiori, legato in vita in vari modi“: Paul Gauguin definisce così questi rettangoli di stoffa (la misura standard è 180 x 90 cm) colorati. L’autentico pareo polinesiano è decorato con foglie e fiori bianchi su un fondo uniforme rosso vivo. Ma oggi gli artisti e gli artigiani polinesiani creano tessuti arricchiti da una moltitudine di tinte e motivi che riproducono elementi della natura tropicale e della vita quotidiana.
Sicuramente il prodotto più prezioso ospitato nelle calde acque della Polinesia Francese è la Pinctada Margaritifera, varietà Cuminingi, unica e inconfondibile perla nera di Tahiti, divenuta un simbolo di bellezza e di eleganza in tutto il mondo.

Per i polinesiani mangiare bene, gustare il cibo è importante quanto la musica e la danza.
I leggendari frutti dell’albero del pane, le decine di varietà di banane e diversi tuberi costituiscono la base della gustosa cucina Polinesiana che sorprende per l’intensità dei profumi e dei colori. E ancora papaie, manghi, angurie, pompelmi, limoni che con la tradizionale vaniglia si trasformano in indimenticabili macedonie.
E cosa dire del pesce crudo alla tahitiana, tonno marinato al limone verde e latte di cocco?
Piatti prelibati che escono dal tradizionale a’hima’a, forno a vapore, utilizzato anche per la preparazione di maialini al latte, pollo al fafa e altre squisitezze. Il tutto innaffiato da cremoso latte di cocco a volontà.

Trascorrere almeno una notte in un bungalow sull’acqua. L’idea di bungalow sull’acqua è partita dalle nostre isole. Questo tipo di soggiorno rappresenta il massimo livello di comfort, il lusso in paradiso. Lasciatevi cullare dal rumore dell’acqua che lambisce le palafitte, ammirate i pesci danzare attraverso i pannelli di vetro sul pavimento, trasformate la vostra terrazza in un acquario naturale e risvegliatevi al dolce profumo di una colazione consegnatavi a bordo di una canoa tradizionale: chi non vorrebbe che un simile sogno diventasse realtà?

Immergetevi in un acquario naturale. I subacquei di tutto il mondo sanno che Tahiti e le sue isole sono tra le mete migliori per gli appassionati di tale disciplina, e questo anche grazie all’incredibile varietà di pesci che vivono in queste acque. Rangiroa, il maggiore atollo delle Isole Tuamotu, Fakarava, definita la Mecca dei subacquei, e Tikehau sono le destinazioni più ambite. Anche le Isole della Società, le Isole Marchesi e le Isole Australi sono cornici perfette per chi desidera vivere l’esperienza di osservare dal vivo grandi animali acquatici (squali, razze, delfini, balene ecc.) e migliaia di pesci colorati.

Visitare il mercato di Pape’ete. Il mercato municipale al centro di Pape’ete è il cuore pulsante della città. Le attività iniziano alle prime luci dell’alba con frutta, verdura, pesce e fiori. Le bancarelle d’artigianato vendono prodotti provenienti dai quattro arcipelaghi (incisioni, tifaifai, trapunte di patchwork, gioielli, sarong, ceste e così via). Se si visita il mercato prima della partenza, è possibile acquistare molti souvenir locali (vaniglia, pezzi d’artigianato, monoi, strumenti musicali e via dicendo). Assolutamente da non perdere è la visita al mercato alle 4:00 di domenica mattina, per respirarne l’atmosfera magica prima che si riempia di gente.

Fare una breve escursione a Moorea, l’isola gemella di Tahiti. Moorea, situata a 17 km da Pape’ete, è raggiungibile in traghetto in appena 40 minuti. È l’isola con minore densità abitativa (appena18.000 persone) e offre un panorama incontaminato. È possibile limitarsi a una visita in giornata, tuttavia se si desidera esplorare meglio l’isola è necessario trattenersi un po’ di più.

Visitare un atollo nelle Isole Tuamotu. Mettere piede su “un’isola basa”, o atollo, è un’esperienza indimenticabile. Ammirare una catena di isole coralline, ognuna delle quali abbraccia una laguna turchese che si estende per dozzine di chilometri, è una vista mozzafiato anche solo da un aeroplano. Immaginare che vi siano persone che vivono in questo ambiente, perso nell’immensità dell’oceano, è quasi surreale. Condividere alcuni momenti con gli abitanti del luogo, seguendo i ritmi delle onde, anche se solo per pochi giorni, è una sensazione indescrivibile. È su questi isolotti che ha avuto inizio l’Industria delle perle coltivate di Tahiti. Gli atolli più frequentati dai turisti sono Rangiroa, Fakarava e Tikehau, ognuno dei quali mette a disposizione hotel di fama internazionale. Altri atolli meno conosciuti, invece, sono dotati di pensioni a conduzione familiare, che offrono ai visitatori un caldo benvenuto.

Vedere Bora Bora… e molto altro. Per la maggior parte dei turisti, visitare Bora Bora è un must. La “Perla del Pacifico”, nonostante lo sviluppo del turismo, è ancora all’altezza della sua reputazione. Cionondimeno, quest’isola nasconde molto più di quanto mostrano le cartoline: non solo il suo entroterra, la sua storia, le mante e la laguna, ma anche i lussuosi hotel e spa situati sulle motu (isolette) e accessibili esclusivamente via mare. Se si dispone di molto tempo, non bisogna perdersi l’incontaminata gemella di quest’isola, Maupiti, accessibile solamente via nave o aereo da Bora Bora. Uno scenario inimitabile e un salto nel passato sono garantiti.

Visitare un marae. Reperibili sulla maggior parte delle isole, questi reperti archeologici sono la testimonianza dell’organizzazione della società polinesiana prima dell’arrivo dei missionari nel XVIII secolo. I complessi archeologici più importanti si trovano a Raiatea (dove si può ammirare un marae famoso in tutto il mondo), Huahine e nelle Isole Marchesi.

Assistere a una danza polinesiana. Proibita dai missionari, oggi la danza è profondamente radicata nella cultura polinesiana. Le ragazze e i ragazzi iniziano a ballare non appena imparano a camminare. La festa annuale del Heiva i Tahiti, che si tiene nel mese di luglio a Tahiti e nella maggior parte delle isole, è un’occasione perfetta per ammirare l’esibizione di alcuni dei professionisti più rinomati e delle scuole di danza più prestigiose. Inoltre, i principali hotel organizzano regolarmente serate polinesiane con canzoni e danze durante happy hour o buffet a tema.

Esplorare l’entroterra delle isole. L’entroterra delle isole con catene montuose (le Isole della Società, le Isole Marchesi e le Isole Australi) è ricolmo di tesori da scoprire. Che sia attraverso una visita guidata (con un fuoristrada, un quad o a piedi) o una macchina a noleggio, le valli e i picchi montuosi svelano generosamente le proprie meraviglie ai visitatori. Siti archeologici, una vegetazione lussureggiante, ruscelli e cascate sono la ricompensa per tutti i turisti che si avventurano nella zona.

Osservare le balene nelle Isole Australi, lontano dalle rotte più battute. Ogni anno, da luglio a novembre, Rurutu, nelle Isole Australi, diviene il luogo ideale per osservare le balene che si recano in queste acque, a pochissima distanza dalla costa, per dare alla luce i loro piccoli. Si tratta di uno spettacolo unico, riservato a pochi. Le Isole Australi vi daranno l’irripetibile sensazione di essere all’altro capo del mondo.

Esplorare le Isole Marchesi: la “Terra degli uomini”. È possibile recarsi alle Isole Marchesi via mare, a bordo della nave cargo e passeggeri Aranui, o in aereo, il mezzo di trasporto più diffuso. Sbarcare nelle Isole Marchesi è sempre un doppio shock: primo, a causa del revival culturale che ha preso piede negli ultimi 20 anni, e secondo, per la scoperta della loro bellezza selvaggia e incontaminata.

Come arrivarci
In aereo: dall’Italia con Air Tahiti Nui (tel. 199.10.21.20, www.airtahitinui.it), via Parigi, con scalo a New York o a Los Angeles. Con Air France (tel. 199.30.90.92, www.airfrance.it), via Parigi, con scalo a Los Angeles.
Voli interni tra Tahiti e le Isole della Società o l’arcipelago delle Tuamotu con Air Tahiti.
di Giuseppe De Pietro

La Polinesia è il luogo dove nacque il mito romantico dei mari del Sud. Un Paese nel mezzo dell’Oceano Pacifico, formato da cinque arcipelaghi dipendenti dalla Francia: le Isole della Società, le Marchesi, le Tuamotu, le Gambier e le Australi. Un mare dalle mille tonalità d’azzurro, disseminato di atolli coperti da palme da cocco, lagune con spiagge di sabbia bianca finissima e alture vulcaniche ricoperte di verde a strapiombo sull’acqua.

Nell’Ottocento era il rifugio di grandi artisti e scrittori come Gauguin, Melvill e Stevenson. Oggi è il sogno di molte persone amanti della natura e l’ecologia.

Tahiti è ubicata nell’Oceano Pacifico è circondata da una frangia corallina quasi ininterrotta e si articola in due nuclei rappresentati dalle masse di due antichi apparati vulcanici. Aperta al flusso dei venti di sud-est gode di un clima mite. I centri principali sorgono lungo le coste. Vive di di pesca, turismo, raccolta della madreperla, artigianato, cotone, noci di cocco, vaniglia, frutti tropicali, carne di squalo, allevamento e latticini.

Tahiti è l’isola più grande e più famosa dal punto di vista storico e il viaggiatore si sofferma per lasciarsi andare alla bella vita praticando immersioni subacquee tra pesci tropicali, per gustare la tipica cucina franco-polinesiana in luoghi di una bellezza sorprendente.

Le isole della Polinesia Francese, ben 118 compresa Tahiti, che sorgono su di un terreno collinare sono generalmente fertili ed hanno una vegetazione più ricca rispetto agli atolli. Tra la flora si possono trovare i fiori detti tiare e vegetazioni introdotte come l’ibisco e la buganvillea.
Per quanto riguarda la fauna, la maggior parte è stata introdotta. Vi sono maiali, capre, polli. Tra gli uccelli troviamo sterne, procellarie e fregate. Mentre è abbondante la varietà di flora marina.

Il clima di Tahiti è quello tipico tropicale con la stagione delle piogge da novembre ad aprile con temperature che oscillano tra i 27° e i 30 °. Da maggio ad ottobre parte la stagione secca con temperature più fresche e venti sud-orientali, il cosiddetto maraamu. E’ facilmente raggiungibile in aereo da tutto il mondo atterrando all’aeroporto Faa’a di Papeete. E’ raggiungibile anche per via mare con navi da crociera.

Mentre gli spostamenti tra le isole possono avvenire tramite aereo o trasporti marittimi. Tahiti dispone di un servizio di autobus locale, detto truck, poco costoso e affidabile. Oppure si possono noleggiare auto, scooter e biciclette.
La cultura di Tahiti negli ultimi anni ha cercato di riportare in vita le vecchie usanze riscoprendo le arti tradizionali, attraverso la musica e il pahu e il toere, due tipi di tamburo tradizionali. Inoltre sono stati introdotti la chitarra e l’ukelele che creano un’atmosfera simile a quella country.

Per soggiornare a Tahiti i turisti italiani non hanno bisogno del visto, ma non possono intrattenersi più di tre mesi, in caso contrario devono richiedere il permesso prima di partire al Consolato Francese di Roma.
Per il fatto che quasi tutti i prodotti acquistabili sono importati la vita nella Polinesia Francese risulta essere cara.

Tra gli eventi principali si rammentano i festeggiamenti dell’Heiva per tutto il mese di luglio, la maratona di Moorea all’inizio di febbraio; la gara di canoa detta Hawaiki Nui che si svolge all’inizio di novembre e dura tre giorni.

Tahiti è il luogo natio del surf e i turisti arrivano non solo per praticare questo sport, ma anche per godere della bellezza delle spiagge, lagune e mare. Nelle isole vicino a Tahiti è possibile noleggiare un deltaplano e un parapendio. A chi ama camminare numerose sono le escursioni tra le isole montuose, attraversabili anche a cavallo.

Siamo nella culla della civiltà Maori: popolo di grandi navigatori e fieri guerrieri che esplorò tutta la Polinesia sulle tradizionali canoe allungate adatte alla navigazione in mare aperto, spingendosi fino alla Nuova Zelanda.
Tahiti e le sue isole conservano ancora gelosamente la testimonianza di questa cultura: quasi in tutte le isole sono presenti i tiki e i marae, luoghi religiosi e sacri costituiti da pietre levigate e allineate a piramide. Sempre dalla cultura Maori derivano i canti e le danze tradizionali che accompagnano il soggiorno di ogni viaggiatore.
Infine, non per importanza, l’arte del tatuaggio, che nella tradizione Maori si ritiene abbia origine divina. Gli artisti polinesiani ancora oggi, infatti, prima di iniziare la cerimonia dei tatuaggi invocano le divinità affinché guidino la loro mano nella perfetta esecuzione dei motivi ornamentali.

Il forte legame del popolo polinesiano con la natura è da sempre una fonte di ispirazione artistica per le diverse forme di artigianato. L’ampia produzione di manufatti rappresenta un motivo di forte interesse per i turisti che possono portare con sé un ricordo di questa natura incontaminata.
Un esempio di quest’arte sono i sontuosi tifaifai, copriletto dai motivi vegetali cuciti a mano. Tipica delle Isole Australi, invece, l’arte dell’intreccio di fibre vegetali di pandano, cocco e di giunco che si esprime nella realizzazione di copricapo, borse, cesti e tovaglie; mentre dalle marchesi provengono le sculture in legni pregiati come il palissandro e il legno di rosa.
“Tela di cotone a fiori, legato in vita in vari modi“: Paul Gauguin definisce così questi rettangoli di stoffa (la misura standard è 180 x 90 cm) colorati. L’autentico pareo polinesiano è decorato con foglie e fiori bianchi su un fondo uniforme rosso vivo. Ma oggi gli artisti e gli artigiani polinesiani creano tessuti arricchiti da una moltitudine di tinte e motivi che riproducono elementi della natura tropicale e della vita quotidiana.
Sicuramente il prodotto più prezioso ospitato nelle calde acque della Polinesia Francese è la Pinctada Margaritifera, varietà Cuminingi, unica e inconfondibile perla nera di Tahiti, divenuta un simbolo di bellezza e di eleganza in tutto il mondo.

Per i polinesiani mangiare bene, gustare il cibo è importante quanto la musica e la danza.
I leggendari frutti dell’albero del pane, le decine di varietà di banane e diversi tuberi costituiscono la base della gustosa cucina Polinesiana che sorprende per l’intensità dei profumi e dei colori. E ancora papaie, manghi, angurie, pompelmi, limoni che con la tradizionale vaniglia si trasformano in indimenticabili macedonie.
E cosa dire del pesce crudo alla tahitiana, tonno marinato al limone verde e latte di cocco?
Piatti prelibati che escono dal tradizionale a’hima’a, forno a vapore, utilizzato anche per la preparazione di maialini al latte, pollo al fafa e altre squisitezze. Il tutto innaffiato da cremoso latte di cocco a volontà.

Trascorrere almeno una notte in un bungalow sull’acqua. L’idea di bungalow sull’acqua è partita dalle nostre isole. Questo tipo di soggiorno rappresenta il massimo livello di comfort, il lusso in paradiso. Lasciatevi cullare dal rumore dell’acqua che lambisce le palafitte, ammirate i pesci danzare attraverso i pannelli di vetro sul pavimento, trasformate la vostra terrazza in un acquario naturale e risvegliatevi al dolce profumo di una colazione consegnatavi a bordo di una canoa tradizionale: chi non vorrebbe che un simile sogno diventasse realtà?

Immergetevi in un acquario naturale. I subacquei di tutto il mondo sanno che Tahiti e le sue isole sono tra le mete migliori per gli appassionati di tale disciplina, e questo anche grazie all’incredibile varietà di pesci che vivono in queste acque. Rangiroa, il maggiore atollo delle Isole Tuamotu, Fakarava, definita la Mecca dei subacquei, e Tikehau sono le destinazioni più ambite. Anche le Isole della Società, le Isole Marchesi e le Isole Australi sono cornici perfette per chi desidera vivere l’esperienza di osservare dal vivo grandi animali acquatici (squali, razze, delfini, balene ecc.) e migliaia di pesci colorati.

Visitare il mercato di Pape’ete. Il mercato municipale al centro di Pape’ete è il cuore pulsante della città. Le attività iniziano alle prime luci dell’alba con frutta, verdura, pesce e fiori. Le bancarelle d’artigianato vendono prodotti provenienti dai quattro arcipelaghi (incisioni, tifaifai, trapunte di patchwork, gioielli, sarong, ceste e così via). Se si visita il mercato prima della partenza, è possibile acquistare molti souvenir locali (vaniglia, pezzi d’artigianato, monoi, strumenti musicali e via dicendo). Assolutamente da non perdere è la visita al mercato alle 4:00 di domenica mattina, per respirarne l’atmosfera magica prima che si riempia di gente.

Fare una breve escursione a Moorea, l’isola gemella di Tahiti. Moorea, situata a 17 km da Pape’ete, è raggiungibile in traghetto in appena 40 minuti. È l’isola con minore densità abitativa (appena18.000 persone) e offre un panorama incontaminato. È possibile limitarsi a una visita in giornata, tuttavia se si desidera esplorare meglio l’isola è necessario trattenersi un po’ di più.

Visitare un atollo nelle Isole Tuamotu. Mettere piede su “un’isola basa”, o atollo, è un’esperienza indimenticabile. Ammirare una catena di isole coralline, ognuna delle quali abbraccia una laguna turchese che si estende per dozzine di chilometri, è una vista mozzafiato anche solo da un aeroplano. Immaginare che vi siano persone che vivono in questo ambiente, perso nell’immensità dell’oceano, è quasi surreale. Condividere alcuni momenti con gli abitanti del luogo, seguendo i ritmi delle onde, anche se solo per pochi giorni, è una sensazione indescrivibile. È su questi isolotti che ha avuto inizio l’Industria delle perle coltivate di Tahiti. Gli atolli più frequentati dai turisti sono Rangiroa, Fakarava e Tikehau, ognuno dei quali mette a disposizione hotel di fama internazionale. Altri atolli meno conosciuti, invece, sono dotati di pensioni a conduzione familiare, che offrono ai visitatori un caldo benvenuto.

Vedere Bora Bora… e molto altro. Per la maggior parte dei turisti, visitare Bora Bora è un must. La “Perla del Pacifico”, nonostante lo sviluppo del turismo, è ancora all’altezza della sua reputazione. Cionondimeno, quest’isola nasconde molto più di quanto mostrano le cartoline: non solo il suo entroterra, la sua storia, le mante e la laguna, ma anche i lussuosi hotel e spa situati sulle motu (isolette) e accessibili esclusivamente via mare. Se si dispone di molto tempo, non bisogna perdersi l’incontaminata gemella di quest’isola, Maupiti, accessibile solamente via nave o aereo da Bora Bora. Uno scenario inimitabile e un salto nel passato sono garantiti.

Visitare un marae. Reperibili sulla maggior parte delle isole, questi reperti archeologici sono la testimonianza dell’organizzazione della società polinesiana prima dell’arrivo dei missionari nel XVIII secolo. I complessi archeologici più importanti si trovano a Raiatea (dove si può ammirare un marae famoso in tutto il mondo), Huahine e nelle Isole Marchesi.

Assistere a una danza polinesiana. Proibita dai missionari, oggi la danza è profondamente radicata nella cultura polinesiana. Le ragazze e i ragazzi iniziano a ballare non appena imparano a camminare. La festa annuale del Heiva i Tahiti, che si tiene nel mese di luglio a Tahiti e nella maggior parte delle isole, è un’occasione perfetta per ammirare l’esibizione di alcuni dei professionisti più rinomati e delle scuole di danza più prestigiose. Inoltre, i principali hotel organizzano regolarmente serate polinesiane con canzoni e danze durante happy hour o buffet a tema.

Esplorare l’entroterra delle isole. L’entroterra delle isole con catene montuose (le Isole della Società, le Isole Marchesi e le Isole Australi) è ricolmo di tesori da scoprire. Che sia attraverso una visita guidata (con un fuoristrada, un quad o a piedi) o una macchina a noleggio, le valli e i picchi montuosi svelano generosamente le proprie meraviglie ai visitatori. Siti archeologici, una vegetazione lussureggiante, ruscelli e cascate sono la ricompensa per tutti i turisti che si avventurano nella zona.

Osservare le balene nelle Isole Australi, lontano dalle rotte più battute. Ogni anno, da luglio a novembre, Rurutu, nelle Isole Australi, diviene il luogo ideale per osservare le balene che si recano in queste acque, a pochissima distanza dalla costa, per dare alla luce i loro piccoli. Si tratta di uno spettacolo unico, riservato a pochi. Le Isole Australi vi daranno l’irripetibile sensazione di essere all’altro capo del mondo.

Esplorare le Isole Marchesi: la “Terra degli uomini”. È possibile recarsi alle Isole Marchesi via mare, a bordo della nave cargo e passeggeri Aranui, o in aereo, il mezzo di trasporto più diffuso. Sbarcare nelle Isole Marchesi è sempre un doppio shock: primo, a causa del revival culturale che ha preso piede negli ultimi 20 anni, e secondo, per la scoperta della loro bellezza selvaggia e incontaminata.

Come arrivarci
In aereo: dall’Italia con Air Tahiti Nui (tel. 199.10.21.20, www.airtahitinui.it), via Parigi, con scalo a New York o a Los Angeles. Con Air France (tel. 199.30.90.92, www.airfrance.it), via Parigi, con scalo a Los Angeles.
Voli interni tra Tahiti e le Isole della Società o l’arcipelago delle Tuamotu con Air Tahiti.

www.tahiti-tourisme.it

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