di Giuseppe De Pietro

Tutto pronto per la quinta edizione degli Stati Generali della Green Economy, in programma a Rimini Fiera a Ecomondo, martedì 8 e mercoledì 9 novembre. Il consueto il più importante appuntamento annuale della Green Economy, con più di 6000 stakeholder coinvolti tra il 2012 e il 2015, promosso dal Consiglio nazionale della Green Economy, formato da 64 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico quest’anno è dedicato a “la Green economy italiana nel mondo”.
I lavori si apriranno con la sessione plenaria dell’8 novembre mattina per la presentazione della “Relazione sullo stato della green economy 2016 – L’Italia in Europa e nel mondo” da parte di Edo Ronchi (Consiglio Nazionale della Green economy) e verrà conclusa dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
Seguiranno nel pomeriggio le 5 sessioni parallele di approfondimento sui seguenti temi:
1) proposte per una nuova strategia energetica nazionale al 2030 dopo l’Accordo di Parigi;
2) il pacchetto di direttive sull’economia circolare;
3) il made green in Italy nell’agroalimentare;
4) l’Agenda 2030 ed il reporting non finanziario delle
imprese;
5) green bond e altri strumenti finanziari per una
green economy.

I lavori si concluderanno il 9 novembre mattina con la sessione plenaria dedicata al tema “Le città: driver green economy” alla presenza del Ministro delle tture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e di un panel composto da numerosi speaker di rilievo.

La partecipazione all’evento è gratuita. Per iscriversi bastano un paio di click: accedere alla pagina di registrazione:
http://www.statigenerali.org/partecipa/
completare i passaggi e stampare il biglietto gratuito
per l’ingresso in fiera, evitando le code alle casse

Ricco e variegato il panel di relatori di organizzazioni
internazionali che prenderanno parte a questa quinta
edizione degli Stati Generali della Green Economy.
I contributi e le prospettive faranno riferimento al
tema di quest’anno, “La green economy italiana nel
mondo”, per dare uno sguardo al contesto di riferimento
a livello europeo e mondiale.
14 relatori internazionali. Proviamo a vederli nel
dettaglio.

Nella sessione di apertura dell’8 novembre interviene
Simona Bonafè, Vicepresidente, Inter-gruppo per gli
investimenti di lungo periodo del Parlamento Europeo, e
relatrice del nuovo Pacchetto di Direttive Europee sulla
circular economy.
A seguire, Jeremy Tamanini, Fondatore di Dual Citizen,
centro di ricerca di Washington DC specializzato
nell’analisi e graduatoria delle performance della green
economy, che illustrerà un confronto internazionale tra
ben 80 paesi, basato sia sulla performance reale che
sulla percezione.
Inoltre, il Commissario europeo all’Ambiente Karmenu
Vella interverrà con un video-messaggio sul tema dello
sviluppo della green economy nel Mediterraneo.

Nella sessione conclusiva del 9 novembre spicca
l’intervento di Carlo Ratti, Direttore del Senseable
City Lab del Massachusetts Institute of Technology.
Italiano ma con base a Boston, considerato da molti come
il guru delle smart &green cities, Ratti è autore di più
di 250 pubblicazioni e titolare di molti brevetti ICT.
Seguirà l’intervento di Ashima Sukhdev della Ellen
Macarthur Foundation, la 10° più grande fondazione
privata negli Stati Uniti d’America, con sede a Chicago,
impegnata da anni sul tema dell ‘Economia Circolare’.
Nella stessa sessione presente anche l’UNEP con
l’intervento di Mark Halle, membro dell’UNEP Inquiry:
Design of a sustainable financial system e
Vicepresidente dell’International Institute for
Sustainable Development, uno specialista di imprese e
finanza green.
Passando dall’altra parte del globo, incontreremo Chen
Tian, Direttore Generale del Dipartimento per la
protezione ambientale della Municipalità di Pechino, che
illustrerà lo stato dell’arte dei progetti green nella
capitale cinese.

Numerosi i relatori internazionali anche nelle sessioni
tematiche pomeridiane dell’8 novembre.
Per la sessione dedicata al Pacchetto di Direttive
rifiuti e circular economy sono stati coinvolti diversi
relatori internazionali mettendo a confronto diversi
paesi e la loro normativa. Per la Francia parteciperà
Adrian Deboutière, dell’Istituto dell’economia circolare
francese, per la Spagna Josè Maria Oteiza, della
Fondazione per l’economia circolare spagnola, per la
Germania Andreas Jaron, della Direzione Economia
Circolare del Ministero dell’Ambiente tedesco.
Interverrà inoltre David Robert Newman, Past President
di ISWA International.

Per la sessione sull’Agenda 2030 e il reporting non
finanziario delle imprese, abbiamo Pietro Bertazzi, Vice
Direttore, Policy and Global Affairs del Global
Reporting Initiative (GRI), la più importante
think-thank sul reporting di sostenibilità delle imprese.

La quinta sessione, in collaborazione con il Ministero
dell’Ambiente, dedicata ai green bond e ad altri
strumenti finanziari per la green economy, vedrà la
partecipazione numerose organizzazioni internazionali:
per l’UNEP troviamo Davide Dal Maso, Coordinatore
dell’Italian National Dialogue on Sustainable Finance;
presente il Fondo Nazionale per l’Ambiente dell’Iran con
l’intervento del suo Amministratore Delegato, Houman
Liaghati; la Banca del Libano con il Direttore
Responsabile Financing Unit, Wael Hamdan.

L’italia in Europa e al mondo. Ecco cosa propone la Relazione
sullo stato della green economy 2016

.

Cinque economie europee a confronto (Italia, Germania,
Francia, Regno Unito e Spagna) su 8 tematiche
strategiche (emissioni di gas serra, efficienza
energetica, fonti energetiche rinnovabili, efficienza
delle risorse, ecoinnovazione, agricoltura di qualità,
capitale naturale e mobilità sostenibile) sulla base di
16 indicatori di performance. Questo il tema
dell’indagine contenuta nella prima parte della
Relazione sullo stato della green economy 2016, che
offrirà una graduatoria per ogni singolo indicatore e
una finale tra le performance delle 5 principali
economie europee.

La seconda parte della Relazione è dedicata
approfondimento internazionale sulla green economy
italiana, realizzato dal centro di ricerca “Dual
Citizen” di Washington DC, volto ad analizzare e
comparare la green economy di ben 80 Paesi nel mondo
rispetto a 4 dimensioni (leadership e cambiamento
climatico, efficienza di alcuni settori, mercato e
investimenti, ambiente) in una graduatoria che tiene
conto non solo delle performance in termini di green
economy, ma anche della percezione della green economy
di ogni Paese.

La terza parte, infine, fornisce un aggiornamento dei
progressi della green economy a livello internazionale.
In particolare sui dati aggiornati sulle politiche
climatiche dopo l’Accordo di Parigi per il clima, sui
dati prodotti dall’OCSE nel 2016, relativi a 4
indicatori guida della green economy su scala mondiale
(la produttività carbonica, la produttività di materia,
la protezione del capitale naturale e i cambiamenti
nell’uso del suolo e l’andamento dell’esposizione media
annuale al particolato fine) e, infine, sui risultati
più importanti del Rapporto internazionale “State of
green business 2016”, realizzato da GreenBiz, società
americana per lo sviluppo industriale sostenibile.

Uno sguardo indietro: i due convegni preparatori “Verso gli
Stati generali”

.

Nel corso del 2016 sono stati organizzati due seminari
in preparazione dell’edizione 2016 degli Stati Generali
della Green Economy. Il primo convegno – sul tema “I
servizi idrici e la sfida della green economy:
opportunità e difficoltà nella governance del servizio
idrico in Italia”, realizzato a fine luglio dal Gruppo
di lavoro “Servizi Idrici”, con il supporto della
Fondazione per lo sviluppo sostenibile – è stato
l’occasione per fare il punto sulle novità avviate sul
fronte della governance istituzionale dei servizi idrici
in Italia e sull’impatto del referendum sull’acqua, ma
si è trattato anche un momento per discutere in merito
alle opportunità e alle difficoltà legate allo sviluppo
del settore in linea con i principi della green economy.
Al centro della discussione, le azioni da intraprendere
per il rilancio del settore, in cui l’Italia appare
arretrata rispetto al resto dell’Europa, e gli
investimenti necessari per l’aggiornamento delle
infrastrutture idriche nazionali, non solo per la
tutela dell’ambiente ma anche come chiave di sviluppo
per l’occupazione.

Il secondo convegno preparatorio agli Stati Generali
2016 – organizzato a settembre dalla Fondazione per lo
Sviluppo Sostenibile insieme al Ministero dell’Ambiente
e Consip sul tema “Lo sviluppo del Green Public
Procurement alla luce del nuovo Codice degli appalti
pubblici” – è stato un momento di incontro e confronto
tra tutti i soggetti interessati, sia pubblici che
privati, dall’applicazione del Green Public Procurement,
uno strumento strategico per favorire la transizione
verso un’economia sempre più sostenibile e competitiva
in grado di qualificare e razionalizzare gli acquisti
della Pubblica Amministrazione in direzione green – ma
anche un modo per analizzare punti di forza e debolezza
del sistema individuando possibili soluzioni.

Le attivitA’ del Consiglio nazionale

.

Il Consiglio nazionale della green economy (consulta
l’elenco completo delle 64 organizzazioni), si riunirà
il prossimo 11 ottobre, presso il Ministero
dell’Ambiente, per la discussione e l’approvazione delle
Policy recommendation 2016. Il documento, elaborato
sulla base dell’attività dei Gruppi di lavoro degli
Stati Generali della Green Economy 2016, rappresenta un
documento di indirizzo strategico, rivolto agli
interlocutori politici, suddiviso in settori tematici,
per implementare lo sviluppo della green economy in
Italia, soprattutto alla luce dell’imminente ratifica
nazionale dell’Accordo di Parigi.

Altro importante appuntamento, la conferenza stampa
congiunta di lancio degli Stati Generali della Green
Economy, in programma giovedì 27 ottobre, alle ore
11.00, presso la sede della Stampa Estera a Roma.
La conferenza offrirà, in anteprima assoluta, alcuni
dei contenuti principali della Relazione sullo stato
della green economy 2016 e la presentazione ufficiale
delle policy recommendation del Consiglio nazionale.

http://www.statigenerali.org/cms/wp-

green-economy-egreen-nature