di Franco José Gualtieri

Camicia bianca di lino come i capelli total white, jeans e braccialetti sul polso sinistro (è buddista da oltre 20 anni), è un Gere in splendida forma quello che si è presentato recentemente in Roma, dove per l’occasione ha voluto con se il figlio quattordicenne Homer (avuto con l’ex moglie Carey Lowell, dalla quale si è separato un anno fa).
Ma qual e’ il segreto di Richard Gere per tenersi in forma? E’ vero che è vegetariano? ”Non esattamente, ma io e mio figlio curiamo molto l’alimentazione, abbiamo gusti simili anche se non lo obbligo a fare nessun tipo di scelta. Mangiamo molta verdura, pesce e pollo. Non è detto però che io futuro non diventi del tutto vegetariano, ovvero che non arrivi a non mangiare prodotti di origine animale. Ho abolito del tutto però la carne rossa per quanto mi riguarda. Cerco di stare accanto ad Homer il più possibile quando il lavoro me lo consente, portandolo nei contesti che possano arricchirlo e farlo crescere”.
Ma per Gere conta molta la meditazione, ha compiuto numerosi viaggi in India, Nepal, Zanskar, Tibet, Mongolia e Cina negli ultimi 20 anni, e ha raccolto le foto scattate in un libro Pilgrim (1997, Little, Brown and Company), che ha avuto la prefazione del Dalai Lama. Sostenitore dei diritti umani, è fondatore di The Gere Foundation, che contribuisce a numerosi progetti in questo campo e difende la consapevolezza e la cultura tibetana: ””Avevo un amico che stava per avere un figlio ed era studente del Dalai Lama. Gli chiese qual era l’insegnamento migliore che avrebbe potuto dare al bimbo. Il Dalai Lama rispose: ”insegnagli a rispettare la vita di ogni insetto, anche l’insetto ha una famiglia intorno, cerca di sopravvivere ogni giorno. Gli insetti sono gli animali meno gradevoli, se riesci ad insegnargli questo gli hai insegnato tutto”.
Nel 1978 compie un viaggio in Nepal, con un’amica pittrice: l’esperienza gli cambierà la vita. Si avvicina agli stili di vita del buddhismo, li segue, incontra il 14esimo Dalai Lama, ne abbraccia la causa e si converte definitivamente negli anni Novanta. Gere è quasi vegetariano, nel senso che non mangia carni rosse e pratica regolarmente la meditazione.
Eletto a 50 anni uomo più sexy del mondo, a 15 di distanza il fascino di Richard Gere è rimasto intatto (nato a Filadelfia il 31 agosto 1949) e oggi la sua agenda è fitta di impegni: lo vedremo in Time out of mind, diretto da Owen Moverman, in cui sarà un senzatetto in cerca di rifugio a New York, in Franny di Andrew Renzi, dove, capelli lunghi sulle spalle, è un filantropo che s’insinua nella vita di una giovane coppia e nella commedia The Best Luxotic Marigold Hotel, regia di John Madden, accanto alle dame del cinema inglese Judi Dench e Maggie Smith.
La star esprime la sua opinione anche sulle tensioni internazionali e i venti di guerra: ”Ricordo molti anni fa l’insegnamento di un mio maestro giapponese zen: diceva che non prendeva una decisione finchè non riusciva ad abbassare il numero di respiri a 7 in un minuto. Con questo esercizio era in grado di controllare l’emotività e l’impulsività.

Abbassare il numero dei respiri significa non reagire subito, non rimanere sulla superficie, andare più giù nella coscienza fino al punto di acquisire una razionalità più forte per capire che siamo tutt’uno con il resto dell’umanità. Non mi fido dei politici che reagiscono subito. E sono convinto che essere gentili è il punto di partenza”.
Per quanto riguarda la scelta dei film che interpreta ha le idee chiare: ”Non ho mai scelto una parte che non contenesse una motivazione per me importante. Ma ho fatto anche scelte sbagliate. Da giovane il mio lavoro per essere visibile, poi il cinema è diventato un mezzo per trasmettere contenuti positivi. Posso aver girato dei film sbagliati, ma sono sempre stato guidato dal senso di responsabilità”. Gere ama molto l’Italia: per lui e il figlio vacanze in costiera tra Amalfi e Sorrento dove viene spesso ”qui ho molti amici” e tappa a Roma con tanto di sosta da classico turista al Colosseo.

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