di Giuseppe De Pietro

Il viaggio è stato lungo con i voli aerei, transiti, coincidenze, per finire col lungo tragitto in bus da Guatemala city a Flores. Non è la prima volta che questa cittadina sorniona, ma viva, appoggiata su una penisola e circondata dal suo dolce ed invitante lago, fa da base di partenza per la mia avventura.
Nella giungla di Honduras si parte con le poche informazioni tuttora disponibili e la mente aperta,
preparati ad affrontare sia il fascini le incognite di un’avventura un po’ più particolare del solito.

Posto unico per il suo fascino, per un viaggiatore, parlando di questo posto sperduto, sconosciuto ai più per la sua posizione geografica difficilmente accessibile, ma sorprendentemente viva. Raggiungerla significa effettuare una lunga camminata con tanti chilometri da percorrere su sentieri tendenzialmente pianeggianti, e comunque con pochi saliscendi, ma che possono diventare molto difficoltosi se si mette a piovere; e ciò è possibile anche durante la stagione secca. Camminare nella giungla può senza dubbio essere affascinante, per l’atmosfera e per l’ambiente, ma può apparire oltre modo monotono in quanto
la vegetazione è fitta e per lunghi tratti uguale a se stessa; generalmente si cammina all’ombra e di
panorami se ne vedono pochi. Le difficoltà inoltre non finiscono con le camminate, ma persistono per la presenza di numerosi insetti che anche in questa stagione procurano punture varie nonostante i repellenti. Alla sera le cene si consumano del campo e si dorme nelle amache che con le loro zanzariere sono legate agli alberi e che possono essere anche comode, almeno fino a quando non piove e diventano impregnate di umidità. I campi sono sempre dei luoghi predisposti per i bivacchi, con capanne rudimentali provviste solo di telone e che servono per ripararsi e per cucinare e hanno generalmente un
tavolo per mangiare.

I chilometri che si percorrono sono sempre su sentieri ben tracciati e tenuti puliti anche se bisogna sempre prestare attenzione a rami, piante ed innumerevoli ragnatele. La giungla tutt’intorno non è quasi mai puramente tropicale e per la maggior parte del percorso appare come un fitto bosco dalla vegetazione molto intensa attraverso la quale gli agenti esterni, come il sole o la pioggia, riescono a penetrare, ma senza continuità.

E anche questa volta sarà così, per il lungo trekking nella giungla prima del quale però ci concediamo una dovuta visita a Tikal. A poco pèiù di cinquanta chilometri a nord di Flores, Tikal è già in mezzo alla giungla. Niente vi affascinerà di più che un bel viaggio all’interno della giungla inesplorata del Centro America. Stiamo Parlando della regione ad est di Trujillo, generalmente chiamata La Moskitia o la Mosquito Coast. È quasi disabitata e inaccessibile via terra: è una zona che ospita la maggior parte della foresta pluviale tropicale dell’emisfero nord dell’America.

All’interno di questa zona potrete ammirare la bellissima riserva della Biosfera di Rio Platano, la
Riserva Tawahka, la Patuca Parco Nazionale, il Cruta Caratasca Wildlife Refuge. L’area è popolata
da moltissimi gruppi indigeni tra cui i Pech, i Tawahaka, i Garifuna e Miskitos. Il nome della zona
non deriva, come è possibile pensare, dalla presenza di numerose zanzare chiamate Mosquitos,
ma proprio da questo gruppo indigeno autoctono: i Miskitos.

Viaggiare nella zona non è difficile come potrebbe sembrare. Nonostante non ci sia un vero e proprio servizio regolare di navigazione, con un po’ di fortuna si può salpare da La Ceiba e Truijllo. È possibile anche prendere il largo da Puerto Castilla: da qui partono battelli 3 o 4 volte alla settimana. Le barche di viaggio sono barche da carico quindi è ovvio pensare che chi non ama l’avventura e i viaggi spartani vivrà un vero e proprio inferno. Del resto però, il contatto così
arcaico con la natura e le notti passate a dormire sul ponte davanti ad uno spettacolo di stelle, è
un’esperienza che non ha eguali. Se invece non amate l’avventura a 360° potete consultare il
vostro tour operator di fiducia che vi guiderà in maniera più classica e confortevole tra la giungla
pluviale dell’Honduras. Di solito nei viaggi organizzati potrete ammirare la fauna selvatica che si
aggira nei pressi del fiume come i tapiri, i puma, le scimmie e persino giaguari!

Le zone più interessanti da visitare della Moskitia Puerto Lempira è una delle zone più civilizzate
ed anche la capitale del Dipartimento di Gracias a Dios. La zona è particolarmente piena di servizi
e potrete fare scorta di denaro, cibi vari e bevande prima di partire per la vostra avventura nella
giungla.
Brus Laguna poco distante la Brus Laguna è un luogo affascinante per gli amanti della pesca.
Potrete trovare moltissimi alberghi che vi permetteranno di esplorare la zona e di svolgere
moltissime attività correlata al bellissimo sport.
Palacios invece è una zona ottima da dove poter partire per lunghe gite verso Las Marias (si
raggiunge il posto attraverso canoa a remi o piroghe motorizzate).
Se si arriva a Palacios è possibile anche raggiungere la bella laguna di Ibans nei pressi di Raista.
Nella zona di Plaplaya è possibile visitare il famoso “progetto tartaruga”. Le comunità locali sta
cercando di proteggere in tutti i modi possibili le tartarughe marine di Hawksbill.
Giungla, foresta pluviale, si ripropone un ambiente simile a diverse latitudini, si possono incontrare giaguari o elefanti, tarantole o serpenti, ma direi che i consigli per come viaggiare nella giungla siano universali. Non so perchè ma io sono attratto da questo ecosistema ogni volta che visito un paese con una giungla mi ritaglio dei giorni per visitarla. Si dice che vista una vista tutte, ma non è esattamente così, a volte cambiano gli animali che la popolano o, cosa che per me è più interessante, le etinie che la vivono.
Per fare un esempio, io sono stato due volte in Amazzonia, una di queste ad Iquitos che è una città, addentrantrandoti nella selva, lungo il Rio delle Amazzoni vieni a contatto conuna realtà sociale davvero shoccante, la racconto qui. Anni prima ero andata nel Taman Negara in Malesia, ci sono ancora tribu aborigene, naturiste che fanno la caccia alle scimmie, completamente un altro mondo, anche se la natura può sembra uguale. Ad ogni modo, mi sono reso conto che ci sono degli errori ricorrenti e delle situazioni ricorrenti, per questo ho deciso di scrivervi i miei.

Nella giungla fa caldo, è umido, sudate come delle spugne, ma andare in giro con pantaloncini e canottiera micro è la peggior decisione che possiate prendere. Innanzitutto, traspirate troppo e vi disidratate, ma questo non vale un gran che, la cosa principale è che vi dovete proteggere dalle
punture degli insetti o dai graffi degli alberi. Noi non siamo indios, se ci graffiamo con alcune
piante ci può venire una brutta infezione, se ci pungono 200 mosquitos oltre ad essere orrendi,
possiamo andare in shock anafilattico e considerando che non saremo senz’altro vicini all’ospedale migliore del mondo, meglio evitare. Quindi pantaloni da trekking lunghi e camice da trekking a maniche lunghe, se comprate indumenti tecnici nn avrete caldo per niente, sono molto più traspiranti e comodi di una canottiera di cotone.
Coprirvi anche di notte gli animaletti fastidiosi hanno fame e vi massacreranno, quindi meglio prevenire, se avete la zanzariera potete ache prevedere di nn mettere i calzini altrimenti meglio
metterli, a me una volta mi hanno preso le zanzare solo sui piedi, è stata la cosa più dolorosa della
mia vita!
Prendere anche delle vitamine B12 via bocca, per tener lontane le zanzare, o quello che consigliano le popolazioni del luogo, ogni cultura ha la ricetta magica per scacciare le zanzare e mi raccomando seguitela!
In viaggio si pensa sempre all’intestino, diarrea, stipsi, vomito, si certo portati tutti i medicinali del caso, ma nella giungla non dimenticatevi mai I il Cortisone!!!! pillole e crema, non si sa mai cosa ci può pungere, mordere o a cosa possiamo essere allergici. E’ utile avere una zanzariera, molte strutture ne hanno una, se voi avete la vostra personale è meglio dato che le loro saranno di sicuro vecchie e bucate.

Utile è una torcia frontale, è molto difficile che ci sia energia elettrica e ad ogni modo verso le 21
massimo 22 la spegneranno, come pensate di andare in bagno nel cuore della notte o di tornare in branda dopo una chiacchierata al chiaro di luna?
Nella giungla di si ha naturalmente più tolleranza alla carenza di igiene, perchè: una pensione vicino la stazione con i capelli nella doccia, è sporca, una capanna di legno aperta ai lati con i ragni sul tetto è natura!

Nella giungla il vostro senso del pudore dovrà essere davvero basso. In molti casi tutti gli ospiti
dell’accampamento dormono nella stessa struttura o meglio dire sotto lo stesso tetto, questo vuol dire che vi vestirete e spoglierete tutti insieme, quindi non dico che vi mostrerete completamente nudi, ma di certo non vestiti. Le docce di solito sono miste, in un ambiente comune e dubito che vi vogliate vestire in una scatola di legno umida piena di ragni, e poi se dovete fare la doccia o andare in bagno di notte è probabile che chiediate ad uno sconosciuto di accompagnarvi e di illuminarvi, anche per 20 metri al buio nella foresta pluviale non è la cosa più piacevole del mondo!
Si sa che fa caldo e suderete come non avreste mai pensato di fare, ricordatevi di bere molto e se
possibile sciogliete dei sali minerali nell’acqua o prendete delle pasticche, vi eviterà di avere un
calo di pressione.

http://www.iht.hn/

[caption id="attachment_2821" align="alignnone" width="300"] The valley in the Mosquitia jungle hosting remains of an ancient lost city, hidden under the forest canopy.
From an airfield near Catacamas, Honduran soldiers, former British SAS commandos and scientists penetrated the Mosquitia jungle by helicopter to investigate structures left by an ancient culture that were neighbors to the Maya.

The valley in the Mosquitia jungle hosting remains of an ancient lost city, hidden under the forest canopy.
From an airfield near Catacamas, Honduran soldiers, former British SAS commandos and scientists penetrated the Mosquitia jungle by helicopter to investigate structures left by an ancient culture that were neighbors to the Maya.

Andrew Wood, a former British SAS solder, now representing TAFFS (Television and Film Facilitation Services), clears a way through the Mosquitia jungle for scientists to explore the area for evidence of an ancient civilization.