di Lucie Ameyo Nouwoklo

Il Togo, geograficamente un piccolo paese ma grande dal punto di vista umano, abitato da 40 popolazioni. A sud Il vudù rappresenta la cultura che permea la vita quotidiana; a nord i Tamberma vivono in bellissimi castelli di argilla. Foreste, colline e spiagge dorate sono ciò che la natura offre.

Si presenta come una stretta striscia di terra affacciata sul golfo di Guinea. Il Togo è profondamente ancorato a tradizioni antiche e tribali che animano quotidianamente la vita dei suoi abitanti. Chi viaggia in Togo incontrerà spesso mercati e feste che richiamano al culto dei feticci e dei vudù. Il Togo offre anche città coloniali come Aného, la brulicante capitale Lomè e la città di Togoville situata sulle sponde del Lago Togo. Infine non dimentichiamo i parchi nazionali del Togo, caratterizzati da falesie e savana, come ad esempio quello di Fazao-Malfacassa.

Una meta gratificante per chi ama i percorsi poco battuti. Offre una varietà di paesaggi, da laghi e spiagge orlate di palme lungo la costa atlantica alle colline coperte di foresta delle regioni centrali. Procedendo verso nord, il verde intenso delle foreste cede il passo alle sfumature del verde e del giallo della savana. La ciliegina sulla torta è Lomé, la sobria ma elegante capitale, con ampi viali, gustosi ristoranti, una vivace vita notturna e splendide spiagge a poca distanza. Il Togo è interessante anche per chi ama camminare – non esiste un modo più ecologico di ammirare la bellezza selvaggia del paese.

La cultura. Il Togo è un crogiolo di etnie, la cui non sempre facile convivenza è evocata dai complessi fortificati di Koutammakou. Oggi, tuttavia, le cerimonie vudù, i riti islamici, le celebrazioni cristiane e le feste tradizionali che affollano il calendario sono un’occasione di allegria e spensieratezza per tutti.

Il Togo si scoprirà un area tra le più accattivanti di tutto il continente, con popoli tribali legati dalla storia e dalla religione Vudù. Questa pratica molto diffusa non è stregoneria ma una vera e propria religione ancestrale legata allo spirito della terra e a riti di ringraziamento per dei e defunti, fatti di danze e ritmi frenetici, maschere che passeggiano danzano corrono, corti reali e dignitari parati a festa. La sua storia è legata al commercio degli schiavi di Portogallo e Olanda, che arrivarono nell’area nel tardo XV secolo e al regno Africano di Dahomey, che copriva una larga parte di questa regione.

Il Togo è la terra dei castelli d’argilla e degli antichi riti voodoo. Ricco di tradizioni, usi, costumi e culti ancestrali, grazie alle diverse etnie che lo popolano, almeno 40, il piccolo Paese dell’Africa Occidentale che divide il Ghana dal Bénin, è una destinazione turistica capace di emozionare: su e giù per questo angolo di mondo ancora autentico, si attraversano la foresta tropicale intorno a Kpalimé, ma anche i villaggi abitati dai produttori di ferro Bassar e dai fabbri Kabye; e ancora, le dolci colline verdeggianti e le alte vette rocciose, covo prediletto da sempre dei Tamberma; infine, i laghi incontaminati protetti dalle mangrovie e il litorale ornato da palme da cocco, che lambisce l’oceano. Regalarsi una vacanza in Togo vuol dire vivere un’esperienza magica. Per unire al fascino del soggiorno, la professionalità di un tour operator specializzato in un luogo per molti versi ancora ancestrale, si può scegliere di partecipare al viaggio organizzato da Evaneos, che dura 11 giorni (http://www.evaneos.it/togo/itinerario/8067-castelli-d-argilla-e-riti-magici/) e comincia dalla capitale della Repubblica Togolese: Lomé.

Affacciata sul Golfo di Guinea, la città appassiona per la sua arte e per l’artigianato locale: si fa tappa in periferia al mercato dei feticci, per vedere da vicino i cosiddetti “gri-gri”, indossati dagli adepti dell’animismo per tenere lontano il male; si continua con le bancarelle del Centrale, gli antiquari ed il famoso tempio dei riti voodoo. Da qui si raggiunge la foresta e si trascorre la notte nell’Auberge JP Nectar, in camere dotate di bagno privato. La seconda giornata della vacanza è dedicata alla natura più imponente e primordiale: si passeggia guidati da un entomologo tra valli selvagge in penombra, alla scoperta di piante endemiche, rese rigogliose dalle popolazioni indigene. E’ qui che si acquisiscono i primi rudimenti della tecnica della pittura vegetale, eseguita esclusivamente con colori di derivazione naturale, ricavati cioè da erbe e fiori. La sera ci si trasferisce all’hotel Le Leader, in stanze con aria condizionata.

Il giorno successivo si parte in direzione nord, famoso per i suoi villaggi tradizionali ed i coloratissimi mercati. Si approda a Sokodé, dove si assiste allo spettacolo unico della danza del fuoco, con artisti in trance che ballano sulle braci ardenti. La mattina seguente si raggiunge il centro abitato dai Bassar, per incontrare il capo villaggio e partecipare ad una “lezione” sulle antiche tecniche di produzione del ferro. Ci si sposta poi vicino ad un imponente altoforno d’argilla per ascoltare come avviene la fusione del minerale, tra verità empiriche e rituali alchemici. La giornata si conclude nella grande capanna o “camera del consiglio” del capo tribù. Il giorno dopo si attraversa la catena collinare dell’Atakora alla ricerca del rifugio dei Tamberma. Le loro dimore, di singolare bellezza, sono a forma di minuscoli castelli e sono costruite su tre piani. Le alcove fortificate hanno stregato persino architetti d’avanguardia del calibro di Le Corbusier.

Le ore trascorrono felici all’interno delle abitazioni dei Tamberma, una tribù che si associa ai Dogon del Mali: la religione animista comune si palesa all’ingresso delle abitazioni, dove sono presenti grandi feticci col simbolo fallico ben in vista. La sera ci si trasferisce all’hotel Dapaong, con aria condizionata e bagno privato in camera (o strutture della stessa categoria). Nel nord del Togo abitano i Moba: le loro case sono di argilla, dalla forma circolare e con tetto conico in paglia. Un muro circonda e protegge le capanne di una stessa famiglia. In questi villaggi i visitatori compiono un salto indietro nella storia, esplorando profonde cavità ricche di graffiti, realizzati dagli antenati dei togolesi. Si tratta di testimonianze di civiltà risalenti a qualche millennio fa. Si pernotta al Dapaong, un albergo confortevole, prima di ripartire alla volta delle terre abitate dai Kabye, veri maestri nel campo della lavorazione del ferro.

I centri popolati dai fabbri del Togo sono in cima alle colline: se le donne plasmano i vasi di argilla, gli uomini del villaggio lavorano le leghe con il fuoco e le pietre pesanti. D’ora in poi il viaggio continua in direzione sud: la prima sosta è ad Atakpame, una tipica cittadina africana nota perché sul suo territorio si disputò un’epica battaglia durante la Prima Guerra mondiale. In un secondo momento si approda nel Togo più ancestrale, quello dei riti voodoo, dove si resta colpiti dall’incredibile quantitativo di feticci presenti, gelosamente custoditi e venerati nei templi sacri di Glidji. Durante la giornata si assiste a dei rituali autentici e si incontrano i famosi guaritori, saggi “medicine man” che usano rimedi a base di erbe ed effettuano riti sacrificali per curare i loro pazienti. Le ultime due escursioni prima di rientrare a Lomé e fare shopping tra arte tribale, quadri della scuola d’arte togolese e artigianato tipico, sono la fantastica traversata del Lago Togo in canoa, e la visita a Togoville, la storica città che ha dato il nome all’intero Paese.

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