di Giuseppe De Pietro

Il Paradisaeidae è il divo tra i volatili, questo uccello del Paradiso, con il suo piumaggio eleborato e coloratissimo è impegnato in un rituale di corteggiamento.
Comunemente conosciuto come “uccelli del paradiso”. La maggior parte di esse si caratterizza per i colori sgargianti e il brillante piumaggio giallo, blu, verde e scarlatto. Tali colori rendono questi uccelli tra i più scenografici e attraenti del mondo. I maschi spesso sfoggiano collari di piume vibranti o piume incredibilmente allungate, note come filamenti o stelle filanti. Alcune specie sfoggiano enormi piume o altri ornamenti particolari, come scudi sul petto o ventagli sul capo.

I maschi fanno buon uso dei colori e degli inusuali ornamenti quando si esibiscono davanti alle femmine. Gli elaborati balletti, le pose e gli altri rituali danno risalto alla loro esibizione sono uno spettacolo straordinario sia per le femmine che per i fortunati che capitati nei paraggi. Tali esibizioni possono durare ore.
Sono talmente affascinanti che, in passato, la loro esibizione ne ha fatto bersaglio dei cacciatori con il risultato che alcune specie sono state decimate. Questi uccelli danno il loro nome anche a un fiore variopinto, “uccello del paradiso sud-africano” (Strelitzia reginae), che appartiene alla famiglia della banana e che, secondo qualcuni, è simile all’uccello del paradiso quando è in volo.

Nelle mitologie Maya e Azteche, Quetzalcoatl, che era rappresentato dalla testa di un serpente adornata dalle piume di un Quetzal, era un simbolo della forza del bene, il dio che aiutò a creare la Terra. Si pensava addirittura che Quetzalcoatl avesse preso delle ossa dall’aldilà e le avesse spruzzate con il suo sangue per creare la razza umana. Quetzal-bird-pic-0Il Quetzal, elemento dominante delle loro tradizioni e mitologie. L’importanza della figura del Quetzal nei paesi del Centro America al giorno d’oggi è ancora evidente. Uccidere uno di questi maestosi uccelli veniva punito con la morte.
Gli Aztechi credevano che Quetzalcoatl sarebbe ritornato nell’anno 1519 come dio-re per governarli, così quando nello stesso anno arrivò Hernando Cortes, questi fu adorato e il primo regalo che gli fu presentato fu un copricapo adornato da piume di Quetzal.

Secondo la leggenda una volta il Quetzal era tutto verde. Quando Tecun Uman, il guerriero Maya più forte di tutti morì in una battaglia contro gli Spagnoli, si racconta che i Quetzals si posarono su di lui, coprendo la sua ferita sul petto per tutta la notte. Da allora I petti di questi uccelli furono macchiati di rosso dal sangue dell’eroe e sono rimasti rossi fino ad oggi.

In Messico, durante la Settimana Santa, I ballerini indossano dei grandi copricapi colorati che richiamano le piume del quetzal e si esibiscono in una danza chiamata quetzales. Tappetti, arazzi, striscioni o bandiere con l’immagine di questo uccello sono ancora molto popolari in Centro America.