EDITORIALE

Il direttore di «Suntime Magazine» invita a viaggiare nella natura, affrontando questo periodo così duro «con coraggio, con responsabilità, col desiderio di guardare oltre. Sempre e comunque. Il resto sono solo paura e caos. E non ce le possiamo permettere»

Quando lo scorso febbraio credevo di trovarmi in guerra sono arrivato a Fiumicino, proveniente da Buenos Aires, ho visto un cordone sanitario, polizia ecc. invece era arrivata la pandemia anche qui in Italia, ci fu subito chiaro che dovevamo cambiare registro, invertire rotta ed informare i nostri lettori viaggiatori costruendo un magazine che fosse vicino a quanto stava accadendo, nella consapevolezza che in fondo dovevamo mantenere la certezza che ci sono modi diversi per viaggiare; nella natura! Senza scadere mai nella paura o nel terrorismo dei proclami e dei bollettini. Nei mesi a venire e fino a qui abbiamo così pensato a questo editoriale, una storia lontana, ma comunque speciale per provare ad aprire squarci dove l’attualità mostrava solo ferite.

Non si è trattato di rappresentare un inutile ottimismo ma piuttosto di raccontare un pragmatismo tutto italiano fatto per metà di speranza e per l’altra di coraggio.
Oggi, purtroppo, la situazione del virus ci rimette al punto di partenza; è ritornata più violenta di prima che ha il sapore amaro della sconfitta.

Forse anche per questo, “Suntime Magazine” mal volentieri ha deciso di parlarne per raccontarvi una storia eccezionale, quella di uno dei miei cugini, lui è Mingo vive in Argentina. Non voglio svelarvi molto, anche perché sono affari di famiglia, non vorrei toccare la loro suscettibilità: ciò che tengo a ricordare è la forza della speranza e dell’autodeterminazione che sono servite a Mingo per uscire da un momento molto, molto buio. Quei valori, forse, possono ispirarci un’altra volta per guardare oltre quello che sta succedendo e che accadrà nei prossimi mesi. Nelle domande che ho fatto alle figlie di Mingo, loro sostengono che nei momenti difficili «la differenza tra il precipitare dalla scarpata o fermarsi sulla soglia del burrone è minima». Ecco, noi pensiamo che in quella minima differenza, in quella crepa che si disegna tra la speranza e la sconfitta, stia l’unico modo di leggere questo periodo così duro. Ovvero, affrontarlo con coraggio, con responsabilità, col desiderio di guardare oltre. Sempre e comunque. Il resto sono solo paura e caos. E non ce le possiamo permettere.

Vorrei avere la spericolatezza dei primi mesi del Covid-19 con le canzoni cantate sui balconi, i film proiettati sui muri dei palazzi e le infinite dirette con cantanti e attori. E vorrei ancora poter coltivare il sogno che a breve, dopo un sacrificio  incredibile chiamato lockdown, tutto tornerà come prima. Ma non è più tempo di moralismi e di prediche.

Viaggiare sicuri ai tempi del coronavirus: raccomandazioni, restrizioni e divieti. Le regole per i viaggi sono diverse a seconda dello Stato di provenienza o destinazione e delle motivazioni degli spostamenti. Alcuni paesi europei hanno inserito molte regioni italiane nella lista rossa per l’ingresso nel Paese. Prima di partire verso qualsiasi destinazione estera, occorre sempre verificare gli ultimi aggiornamenti disponibili circa gli spostamenti consentiti.