people with backpack doing trekking in wood

di Giuseppe De Pietro

Tanti buoni motivi per camminare
Tra il lavoro e le occupazioni routinarie la vita quotidiana si fa spesso sedentaria, anche se frenetica e ricca di impegni. Dalla poltrona d’ufficio al sedile dell’auto o al divano della tv, in tanti rinunciano all’attività fisica più elementare, con serie ripercussioni sul benessere dell’organismo.

Comodità, routine, sedentarietà minano alla radice anche l’attività fisica più naturale, antica ed indispensabile della storia dell’uomo: camminare. I trasporti pubblici, i mezzi di locomozione e il bisogno di eccessiva comodità hanno ridotto la camminata ad un’optional: perchè non riscoprirla imparando nuovamente a camminare?

Perchè camminare fa bene?
Camminare fa bene, per tanti motivi. Prima ancora delle ripercussioni fisiologiche, camminare aiuta a distrarsi, rilassarsi e stare con se stessi, interrompendo gli schemi della quotidianità e migliorando l’attività cognitiva.

Ma è il corpo a trarre i maggiori benefici dalla camminata. Tutti i medici consigliano (e l’OMS sottoscrive), per il benessere dell’organismo, di camminare almeno 30 minuti quasi tutti i giorni, a passo medio-veloce.

La camminata, specie in montagna, è un’attività anaerobica, durante la quale si bruciano principalmente grassi: l’ideale per il mantenimento del peso, per il riscaldamento prima di un’attività fisica o semplicemente per riattivare l’organismo, con tutti i benefici del caso per il sistema immunitario.

I benefici della camminata sul cuore sono innumerevoli: la pressione sanguigna si abbassa, si riduce il colesterolo e così i rischi di infarto e problemi cardiaci, conseguenze della sedentarietà. L’apparato cardiovascolare e quello cardiocircolatorio vi ringrazieranno.

Anche ossa ed articolazioni sono rinforzati dalla camminata, che diventa così un’efficace prevenzione contro degenerazioni della struttura ossea.

La camminata è ideale per i sedentari più incalliti, perchè consente di effettuare sforzi contenuti ed aumentare in modo graduale lunghezza ed intensità della pratica. L’obiettivo, per ottenere buoni risultati, è camminare in modo costante ed intenso, senza strafare. Se poi gli obiettivi ampliano il raggio è possibile passare alla corsa o all’escursionismo.

Il walking più spinto, per bruciare un maggior numero di calorie, richiede un passo veloce (circa 6-7 km/h max) e preferibilmente terreno in leggera salita.

Passeggiare fa bene anche perchè è un’attività poco rischiosa: le articolazioni si abituano gradualmente, lo sforzo può essere calibrato ed i pericoli di infortunio sono davvero ridotti. Se aspirate a percorsi più impegnativi o ad itinerari escursionistici prevedete qualche sessione di allenamento, per abituarvi gradualmente alla salita. Non serve iscriversi in palestra: basterà fare le scale più spesso, scendere a piedi a fare la spesa, evitare qualche volta di prendere l’auto.

Sport e camminata
Oltre alla camminata semplice esistono alcuni sport in cui camminare, anche senza fini agonistici, è l’attività centrale. È il caso dell’escursionismo, con camminate di giornaliere di 4-8 ore su terreni di varia natura, sempre immersi in qualche splendido scenario naturale. L’escursionismo semplice è adatto a tutti e molto gratificante, mentre per sentieri più complessi e ripidi è richiesto un minimo di allenamento. Più complesso, invece, è il trekking, strutturato in diversi giorni di marcia, magari con tenda e sacco a pelo al seguito.

Gli anglosassoni amano sigle e definizioni, così hanno inventato il walking, la camminata strutturata in modo meticoloso e controllato. Tante le varianti, dal power walking, all’energy walking o al deep walking, con finalità tonificanti e rassodanti o contemplative ed introspettive. Molto diffuso è anche il nordic walking, una tipologia di camminata veloce che utilizza bastoncini specifici, coinvolgendo tutto il corpo nel movimento per rafforzare la muscolatura. Altrettanto benefica è la camminata semplice in salita, ottimo bruciagrassi. E se la filosofia orientale è la vostra fonte di ispirazione, provate la meditazione camminata: un esercizio di presenza nel qui ed ora grazie alla consapevolezza dei propri passi.

Psicologia della camminata
Oggigiorno camminare è quasi una trasgressione. Nell’epoca del tutto subito, della velocità e della comodità ad ogni costo sembra smarrito il senso della camminata semplice, un tempo così diffusa ed indispensabile. La psicologia e le discipline del benessere considerano la camminata un vero elisir, un’opportunità per ricollegarci a noi stessi ed alla sensorialità, anche attraverso la fatica. Camminare ci riattiva, ci fa sentire vivi, ci ricollega con i nostri bisogni più profondi, spegne i pensieri ossessivi e stimola la curiosità ed il desiderio di scoperta. Numerosi studi hanno confermato che la camminata è anche un naturale antidepressivo, poichè stimola la produzione di endorfine ed in particolare di serotonina.

Camminare in gruppo, poi, stimola la socialità, l’incontro e la condivisione, trasformando le abitudini della quotidianità distratta e frenetica. Una vera camminoterapia, dunque, che depura corpo e mente dalle scorie del consumismo e della frenesia, che allena al non-agonismo insegnandoci a godere il presente.

LA CITAZIONE:
“Come il mangiare o il respirare, così il camminare può essere investito di significati culturali completamente diversi, da quelli erotici a quelli spirituali, da quelli sovversivi a quelli artistici”.

L’ ”attrezzatura” per camminare
Camminare è un’attività gratuita ed alla portata di tutti, ma può richiedere un minimo di attrezzatura specie se praticata su terreno naturale. Per la camminata cittadina scegliete scarpe comode, anche modelli più economici come quelli pubblicizzati da decathlon. Le scarpe ideali per il walking sono basse e confortevoli, leggermente diverse dalle scarpe da corsa. Per la camminata su terreno naturale preferite solidi scarponi, da modelli bassi per la passeggiata semplice a modelli alti e protettivi per il trekking, con suola in vibram e buona traspirabilità.

Indispensabile, per le camminate più lunghe, lo zaino, e un’abbigliamento a strati che consenta di adattarsi alle variazioni di clima.

Il contapassi per camminare
Per monitorare le proprie camminate un valido strumento è il contapassi, che effettua il calcolo della distanza percorsa e dei passi effettuati. Esistono numerosi modelli di contapassi digitali, dotati di funzioni come cronometro, misurazione del battito cardiaco, misurazione delle calorie consumate, display illuminato. Scegliete il vostro contapassi in base alla necessità d’uso ed al tipo di camminata che pensate di effettuare: se è l’escursionismo ad appassionarvi potreste pensare all’acquisto di un GPS.