Scuola Mosaicisti del Friuli

Il mosaico è un’arte eterna che ci viene consegnata integra dalla storia. Dai
romani che abbellivano le proprie domus patrizie e i luoghi più prestigiosi
della Roma imperiale ai bizantini che illustravano la loro potenza nelle chiese
di maggiore culto.
A partire dal XVI secolo un gruppo di mosaicisti friulani, con il tempo sempre
più numeroso, operò a Venezia dove la Serenissima, per celebrare ed esternare la
propria potenza commerciale e militare, aveva già edificato la magnifica
Basilica di San Marco con gli interni interamente mosaicati.

Terminato questo splendido periodo, a partire dagli inizi delbXIX secolo i
maestri mosaicisti friulani furono chiamati in tutto il mondo per dare vita a
opere importanti e significative: dal Palazzo del Cremlino a Mosca alle
decorazioni di Notre-Dame-de-la-Garde a Marsiglia, dal Teatro dell’Opéra a
Parigi alla Basilica di Lourdes fino ai mosaici della Biblioteca del Congresso a
Washington.
Molti di loro fecero grandi fortune. Basti pensare agli impresari come gli
Odorico, i Ciani, i Del Turco, i Tramontin e in particolar modo Gian Domenico
Facchina, che nato a Sequals nel 1826 operò inizialmente a Venezia, dove fondò
anche una fabbrica per la produzione di “smalti veneziani” (le tessere che
servono per realizzare un mosaico). Successivamente trasferitosi a Parigi,
eseguì opere di grande prestigio che andarono ad abbellire municipi, chiese,
moschee, palazzi a Bucarest, L’Aia, Smirne, Lourdes, Buenos Aires, Tokyo.
La conoscenza e l’esperienza di quest’arte è stata tramandata dai magistri
musivari ai giovani apprendisti di generazione in generazione direttamente nei
cantieri di lavoro, e questo saper fare è giunto integro sino all’istituzione
nel 1922 della Scuola Mosaicisti del Friuli.

Un progetto fortemente caldeggiato da Lodovico Zanini, delegato in Friuli della
Società Umanitaria di Milano, che si concretizzò proprio a Spilimbergo grazie al
sindaco Ezio Cantarutti.
Egli sostenne infatti di non voler perdere l’occasione offerta dall’Umanitaria,
privando il mandamento di Spilimbergo di una Scuola, la prima di questo genere
in Italia, per «l’insegnamento dell’Arte del Mosaico», in grado di fornire ai
giovani «l’istruzione e gli elementi di cultura indispensabili» alla loro
professione.
Il ciclo di studi fu strutturato in tre anni e la programmazione prevedeva sia
materie di cultura generale che lo sviluppo di disegni, bozzetti e cartoni per
l’ideazione di composizioni musive, la cui esecuzione era supportata dalle
esercitazioni pratiche di mosaico e terrazzo in laboratorio.
Sin dalle sue origini questa particolare Scuola, custode di antichi saperi, ma
anche fucina di nuove esperienze e nutrice di nuove generazioni di
artisti-mosaicisti, si è fatta conoscere in tutto il mondo anche attraverso la
creazione di prestigiose opere come il ciclo musivo (oltre 10 mila mq) del Foro
Italico a Roma, le recenti realizzazioni per la chiesa del Santo Sepolcro a
Gerusalemme, il Kawakyu Hotel a Osaka, la stazione della metropolitana Temporary
World Trade Center – Ground Zero – a New York, per citarne solo alcune.

Oggi la Scuola Mosaicisti del Friuli, gestita da un Consorzio tra enti locali, è
un punto di riferimento a livello mondiale per la formazione di professionisti e
la divulgazione dell’arte del mosaico.
È una scuola sui generis proprio perché importa studenti di tutto il mondo
(attualmente 22 sono le nazionalità presenti) ed esporta opere d’arte nei luoghi
più significativi.
L’obiettivo è quello di coniugare il mantenimento della tradizione con
l’innovazione. Si punta quindi alla sperimentazione e alla ricerca per trovare
soluzioni nuove, soprattutto nel campo dell’arredo urbano e degli interni. Per
questo alle tradizionali materie di studio (mosaico, terrazzo e disegno) si
affiancano la grafica computer, la progettazione musiva e la teoria del colore.
Negli ultimi anni la Scuola si è aperta a tutto campo, confrontandosi
felicemente con vari settori: dall’architettura al design, dall’arte
contemporanea al restauro.
All’interno della sua storica sede sono esposte collezioni di mosaici uniche e
le nuove creazioni realizzate ogni anno dagli allievi, sapientemente guidati dai
loro maestri. Un momento molto significativo è la mostra Mosaico&Mosaici, che
dal 1995 si svolge ogni anno, nel mese di agosto, all’interno della Scuola
stessa: un’ampia selezione delle migliori e più innovative opere musive degli
allievi.
Inoltre la Scuola Mosaicisti del Friuli viene invitata a esporre, e nel
contempo a far conoscere l’arte musiva, in molti contesti internazionali. Ed è
così che la sua triplice funzione – didattica, produttiva e promozionale – le
consente di valorizzare la tecnica del mosaico attualizzandola: dal 1922 una
tradizione in evoluzione.
Dal progetto dell’opera alla sua esecuzione, fino all’applicazione in sito, la
Scuola prepara gli allievi integrando le cognizioni teoriche con la pratica, a
diretto contatto con il mondo del lavoro.

I corsi professionali per mosaicisti hanno la durata di tre anni. L’iscrizione
al primo anno prevede un numero massimo di cinquanta allievi, di cui venticinque
residenti nella Regione Friuli Venezia Giulia. Per essere ammessi ai corsi
professionali occorre essere in possesso del diploma di scuola media superiore o
della promozione alla terza classe superiore e non avere superato il trentesimo
anno di età. I corsi di perfezionamento sull’arte musiva sono rivolti a un
numero limitato di allievi già qualificati presso la Scuola Mosaicisti del
Friuli. La durata è annuale e la frequenza obbligatoria.
La partecipazione degli allievi più meritevoli è sostenuta dalla Scuola con
borse di studio.
Una Scuola che, forse unica anche in questo, ricerca e distribuisce attivamente
occasioni di lavoro per i suoi ex allievi, convinta della necessità di compiere,
oltre al dovere della formazione, anche quello dell’inserimento dei giovani nel
mondo professionale.

www.scuolamosaicistifriuli.it