di Giuseppe De Pietro

La Polinesia francese è un insieme di arcipelaghi di isole appartenenti alla Francia situate nell’Oceano Pacifico a 6000 km dallíAustralia, è come un merletto, i frangiflutti cingono la barriera corallina che circonda Bora-Bora, un antico vulcano spento situato 266 chilometri a nord di Tahiti. Con le sue spiagge immacolate e il suo mare blu elettrico, l’isola è l’emblema del paradiso tropicale. Le isole sono 118 e gli arcipelaghi sono cinque: Isole Australi, Isole della Società, Isole Tuamotu, Isole Gambier, Isole Marchesi. Ciò non toglie che Bora Bora sia meravigliosa. Costituita da un’enorme laguna attorno alla quale navigano numerose isolette (i motu), è sormontata dai resti di un vulcano estinto, di cui rimangono due picchi: il monte Pahia e il Monte Oternau, il più alto dei quali raggiunge i 727 metri. Tutto attorno, una lussureggiante foresta tropicale. L’isola è tra le più densamente popolate in tutta la Polinesia: quasi 9.000 abitanti, di cui la metà vive nella capitale, Vaitape, unica vera città dell’isola. Gli abitanti parlano il tahitiano e il francese; chi lavora nel turismo conosce anche l’inglese, quindi non ci sono problemi di comunicazione. La loro vita è basata su un mix di culture e tradizioni tipico della cultura polinesiana, vissute secondo una filosofia molto rilassata basata sul motto “alta pea pea”, che significa senza preoccupazioni. Il nome Bora Bora, in tahitiano, significa “primo nato”.
Tutte le isole sono o di origine vulcanica o di origine corallina. Il mare è limpido, caldo, con pesci tropicali e barriera corallina visibile con una semplice maschera. La vegetazione Ë tropicale ed esotica.
Tra tutte le isole, quella più bella e conosciuta è senza dubbio Bora Bora, un paradiso per viaggiatori che amano per la purezza delle acque del mare, oltre che per la bellezza del paesaggio.

La Polinesia francese è il luogo ideale per chi desideri vivere nella natura, incontrare persone di altre culture e scoprire l’inaspettato, sentendo quel senso di libertà che hai sempre voluto. Sei entusiasta per le esperienze che vivrai una volta giunto a destinazione; sai già che non potrai perderti i colori, i profumi e il folklore dei suoi mercati, di una tipica cena street food a Papeete, e l’incredibile varietà di pesci nelle profondità delle acque polinesiane con una sessione di diving.

Ma siamo sicuri? Una volta pagato il biglietto aereo ci sono molti modi per risparmiare sul resto. Persino sull’alloggio. E tutti i divertimenti possono essere gratuiti. Non ci credete? Leggete la nostra guida e ve ne accorgerete.
Visitarla in modo alternativo si può! Le piccole pensioni, gestite dai nativi, sono in grado di offrire soluzioni con un buon rapporto qualità/prezzo che permettono di entrare in contatto con la realtà del luogo. Un’esperienza imperdibile per chi desidera vivere le meraviglie del paradiso polinesiano all’insegna della semplicità ma in location uniche !
Il tipo di alloggio tipico della Polinesia è il bungalow sulla spiaggia o su palafitte: queste costruzioni sono piccole casette interamente rivestite di legno e parquet, con ogni genere di comfort e accesso diretto al mare ed alla spiaggia. Trascorrere un un mese ammirando l’arcipelago dalla finestra della propria stanza Ë una delle esperienze più belle! Queste casette sono dotate anche di un patio o veranda esterna, il posto ideale per fare colazione con frutta e dolci tipici del luogo assaporando il profumo del mare. Un momento, ma non avevamo affrontato il discorso dicendo che Bora Bora poteva anche essere alla nostra portata? Sì, e lo confermiamo. Se riuscite ad arrivarci, il resto della vacanza può essere speso a godersi la natura. Esiste una guesthouse, chiamata Sunset Hill Lodge, dove si può soggiornare con prezzi che vanno dai 50 ai 70 euro a notte. E non parliamo di una catapecchia. Immersa in uno splendido giardino zen con cascata, le sue camere sono eleganti, curate e pulite e fornite di tutto: bagno, cucina accessoriata, aria condizionata, soggiorno e connessione wifi. E vi è comunque anche la possibilità di spendere un po’ di più e dormire in una palafitta, anche se non siete dei petrolieri. Chiunque sia stato lì vi parlerà del proprietario, Gerard: un francese sempre sorridente, che cucina, mette a disposizione le sue biciclette per esplorare l’isola, accompagna in giro con la sua auto, prenota escursioni a prezzo ridotto, e tutto questo in cambio della gratificazione dei suoi ospiti.

Una vacanza a Bora Bora è per chi cerca sole, mare e relax in uno splendido contesto tropicale. Tutte le attività sull’isola sono legate all’esplorazione naturale, in particolar modo quelle relative alla laguna. Si viene qui per fare snorkeling e diving: scegliendo il Lagoonarium, si nuota tra animali marini in cattività. Altrimenti si può partecipare ad acqua safari ed avvicinarsi a creature che da altre parti vengono viste come pericolose: squali e mante non sono spaventati dai turisti né aggressivi, e gli si può dare da mangiare. In alternativa, per i più sportivi, un’attività molto popolare è il kiteboarding, da fare sia in acqua che su terra: è molto praticato nel sud dell’isola, sul motu di Matira. Altri sport sono il kayak, il parasailing,  il windsurf. Per il resto passeggiate ed esplorate, e se potete permettervelo concedetevi un po’ di shopping nelle costosissime botteghe di souvenir, o qualche cena in uno dei rinomati ristoranti. Altri consigli per risparmiare. Oltre alle attività in solitaria, senza affidarsi a nessuna agenzia turistica, evitate anche di fare altre spese di ogni tipo. Persino i piccoli supermarket lucrano sulla gente con prezzi fuori dall’ordinario. Se alloggiate al Sunset Hill, portatevi tutto il cibo da casa, perché avete la possibilità di cucinarvelo da solo. Anche se uno strappo alla regola si può fare qualche volta: vi sono alcuni ristoranti che, sebbene cari, vi delizieranno con la loro cucina di stampo francese e polinesiano. Per bere la sera il posto migliore è il Bloody Mary’s di Pofai Bay, sul lato ovest dell’isola: il ristorante si distingue per i suoi sapori americani e per la velocità e qualità del servizio. È meta di molte celebrità: ancora una volta, occhio ai prezzi. L’unica discoteca dell’isola è la Rècife Discothèque, 1 km a nord di Vaitape: apre solo il venerdì e il sabato dalle 23 alle 3. L’alternativa low cost è quella di cercare di unirvi a quei festini locali di cui vi abbiamo parlato sopra.
La stagione ideale per visitare la Polinesia francese Ë da maggio ad ottobre, quando la stagione è secca ed il clima Ë stabile e sereno. Da novembre ad aprile sconsigliato andare in Polinesia perché questi mesi coincidono con la stagione delle piogge, e nonostante la temperatura sia mite (27-30 gradi), ci sono tempeste frequenti.

Le escursioni a terra possono essere effettuate a piedi, in bici, o in jeep. Quest’ultimo modo è il migliore per scoprire alcuni luoghi interessanti dell’isola. Una guida esperta e una 4×4 vi porteranno nei siti archeologici dove si osservano ancora alcuni resti antichi (maraes). Senza dubbio più interessanti sono i sette cannoni sparsi qua e là sull’isola rimasti dalla Seconda Guerra Mondiale, quando l’Operazione Bobcat scelse Bora Bora come base di supporto. Oggi sono lì, arrugginiti, e i turisti vi si fanno foto in tutti  i modi, mentre la popolazione locale spesso ci organizza dei festini serali attorno. Scovarli tutti è molto difficile senza una guida del posto. Ma potete comunque provarci. Come dicevamo, una volta sull’isola si può giocare al risparmio: il modo migliore è abbandonare le agenzie turistiche e fare tutto da soli. Nuotare nella laguna, dare da mangiare ai pesci, passeggiare lungo i sentieri: sono tutte attività che non hanno bisogno di intermediari e possono essere svolte in maniera completamente gratuita. Se scegliete la bici, provate a farvi prestare una Mountain bike da qualche locale: quelle dei noleggi sono buone solo per la strada asfaltata che attraversa l’isola.

Scalare il vulcano, d’altro canto, vi verrà sconsigliato se non quasi proibito se non avete una guida con voi. Nessuno al Comune o alla Gendarmeria vi dirà come farlo se non avete qualcuno del posto che vi accompagni: anche i più esperti trekker si sono persi o addirittura rischiato la vita nel tentativo. In effetti si tratta di un percorso abbastanza isolato, che per un tratto passa anche attraverso una proprietà privata, per cui dovete chiedere il permesso al suo proprietario. Il passaggio finale è molto scosceso e accidentato, e c’è rischio di scivolare sul crinale. Ma una volta raggiunta la cima si viene ripagati da una vista fantastica su tutta l’isola. Cos’altro c’è di gratuito? Rilassarsi sulla spiaggia, naturalmente: le vacanze al mare restano comunque la nostra priorità.

Per arrivare a Bora Bora bisogna per forza passare per Tahiti: Air Tahiti infatti è l’unica compagnia che collega, quattro volte al giorno, il Motu Mute di Bora Bora con l’aeroporto internazionale di Faā. Quest’ultimo a sua volta è collegato con Parigi e altre grandi città come Auckland, Tokyo, Los Angeles, Santiago del Cile. Un volo dall’Italia terrà conto di almeno un paio di scali, per un viaggio complessivo di 40 ore. Una volta atterrati sull’isoletta di Motu Mute, dovete prendere un traghetto verso la vostra isola di destinazione. Questi sono solitamente servizi shuttle gratuiti inclusi nel prezzo del vostro albergo. Altrimenti prendete la vostra barca fino al molo di Vaitape, e da lì esplorate l’isola. C’è solo un servizio di trasporto pubblico, un bus che va avanti e indietro ogni ora. Sono disponibili dei taxi: questi tornano utili se andate a mangiare fuori, e sarà il ristorante stesso a chiamarvelo. Se non sapete dove riposare le vostre stanche membra, l’isolotto di Matira è quello con le spiagge più belle, nonché i resort più costosi. Per te viaggiare significa vivere appieno le tue passioni, immergendoti nella cultura locale e lanciandoti in esperienze e avventure sempre diverse; allora goditi il paradiso!

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