di Franco Petti

Burkina Faso, nel villaggio di Tiebelè porta d’ingresso al villaggio di Kassena dove le case, costruite con fango e terra dal popolo Kassena, sono delle vere opere d’arte. Questo piccolo bhttps://suntimemagazine.com/2018/09/05/burkina-faso-la-magia-del-villaggio-tiebele/orgo rurale, situato nel sud del Burkina Faso, vicino al confine con il Ghana, è la dimora di uno dei più antichi gruppi etnici Africani.

Il villaggio è stupendamente decorato a mano dalle donne del posto, il villaggio rurale di Tiebele è pieno di case affrescate con materiali locali, vere e proprie opere d’arte studiate per migliorare la difesa dai nemici e proteggersi dal caldo torrido

Dimentichiamoci per un attimo delle regge europee, addentrandoci in un villaggio privo di sfarzosità ma davvero incantevole. Primo di una serie di villaggi come Tiakane e Koumbili, Tiebele è costituita da curiose dimore.
Dopo la stagione delle piogge, qui le donne abbelliscono le loro abitazioni con affreschi naturali bianchi, neri, ocra ed ogni decorazione è unica ed irripetibile. Tutto il processo di decorazione avviene a mani nude: viene preparato un impasto di argilla e sterco di vacca, fatto seccare sulle mura delle dimore, per poi essere ricoperto da un sottile strato di laterite rossa.
I disegni, invece, si ottengono mettendo sul fuoco delle pietre per ottenere una polvere nera, facilitando il lavoro di distribuzione del colore con pennelli in penne di faraona.
Gli affreschi cambiano in base al livello sociale: il bastone uncinato è emblema del potere, il tamburo a forma di clessidra è usato per occasioni rituali, la tartaruga è simbolo della famiglia del capo villaggio ecc. Tra gli animali maggiormente rappresentati, i coccodrilli, considerati sacri, le ali stilizzate con valore protettivo, i serpenti e le lucertole come portatori di fertilità, le zampe di gallina, animali molto diffusi e allevati da tale popolazione, che le seppellisce coi defunti, offrendole anche in sacrificio agli dei. Le abitazioni hanno una forma arrotondata, con ingresso posto al centro del complesso abitativo. E’ nel cortile che si svolge la vita quotidiana: qui è facile trovare donne che preparano da mangiare, bimbi che giocano chiassosamente e uomini mentre bevono il dolo, la famosa birra al miglio del posto, seduti su una poltrona in giunco. Le case sono costituite da 3-4 vani con aggiunta del tetto, al quale si accede con scale in terra battuta o pali biforcuti in legno, in cui viene messo ad essiccare il raccolto. Tale tipo di architettura è pensata per migliorare la difesa dai nemici e dal caldo torrido, mantenendo fresco l’interno. Le pareti sono spesse più di 30 cm.

Il villaggio rurale, presenta una disposizione circolare degli edifici ed una estensione di circa 1,2 ettari. Esso rappresenta la dimora del loro popolo, dedito principalmente all’agricoltura, attraverso la coltivazione di miglio, sorgo, mais, arachidi, sesamo e fagioli.

La tribù dei Kassena realizza sin dal 15° secolo. La loro straordinaria abilità architettonica si manifesta nella costruzione di abitazioni di fango sapientemente decorate seguendo lo stile tradizionale denominato Gourounsi.
La costruzione delle case viene effettuata attraverso l’utilizzo di materiali naturalmente presenti sul luogo, come terra, fango e paglia, mediante i quali è possibile procedere alla fabbricazione di mattoni da utilizzare per la costruzione delle pareti. Le pareti sono realizzate in modo tale che possano risultare il più possibile verticali e, a scopo di difesa dalle condizioni climatiche o da eventuali nemici, sono solitamente prive di finestre. Possono essere presenti delle piccole aperture, al fine di lasciare filtrare della luce verso gli spazi interni. I tetti sono realizzati attraverso l’impiego di legno mentre le porte delle abitazioni sono piuttosto basse, per prevenire irruzioni da parte dei nemici e per evitare che gli ambienti interni vengano eccessivamente riscaldati dal sole.Inoltre le case hanno forme diverse in base allo stato sociale di chi le abita: rotonde e piccole per i giovani scapoli, rettangolari per le coppie, a forma di 8 per le signore con bimbi piccoli.

La decorazione delle abitazioni viene effettuata da parte di gruppi di donne presenti nel villaggio e raffigura immagini di vita quotidiana o simboli d’ispirazione religiosa. Le pareti decorate vengono protette mediante l’utilizzo di una tintura naturale ottenuta dalla bollitura dei baccelli provenienti dai frutti dell’albero del carrubo. Le decorazioni murali realizzate dalle donne del villaggio presentano una funzione protettiva specifica nei confronti degli edifici. Essi vengono realizzati solitamente prima del sopraggiungere della stagione delle piogge, al fine di proteggere le pareti stesse dalle precipitazioni. La speciale finitura naturale a cui i murales vengono sottoposti permette che le piogge non li rovinino e che le decorazioni possano durare a lungo.
Le immagini esprimono meglio di mille parole la straordinarietà di queste abitazioni, testimonianze viventi di una civiltà antica molto abile nell’architettura e nell’arte della decorazione muraria,
luogo incantato per ammirarne tutta la bellezza.