di Giuseppe De Pietro

L’iconico olio toscano Laudemio Frescobaldi compie 30 anni. Commissiona una ricerca sull’evoluzione dell’EVO, per indagare il posizonamento dell’extra vergine tra i prodotti luxury. E scopre 4 tipologie di consumatori d’olio nostrani…

Lo scorso maggio le colline di Firenze hanno visto una bellissima “mignola”, la “bocciolaatura” primaverile degli alberi d’ulivo, i cui frutti sono maturati poi in un caldo e soleggiato settembre. Un vero regalo di compleanno per l’olio Laudemio Frescobaldi, toscano di gran qualità che proprio in quest’ottima annata compie tre decenni. E si veste di oro per festeggiare.
EVOlution, come cambia il consumo italiano dell’olio
Non solo: per l’occasione il marchio ha commissionato una ricerca a Nomisma per indagare il posizionamento dell’olio tra prodotti luxury nella percezione dei consumatori e le abitudini di consumo nelle tavole dei ristoranti e nelle diete degli italiani. Campione: 1.000 italiani tra i 18 e i 65 anni. 
Ebbene, ecco i 4 profili dei consumatori emersi da questa ricerca.
Gli “essenziali”: cauti e tradizionalisti, puntano al risparmio e sono poco interessati ai prodotti di lusso. Sono il 46% dei consumatori e si tratta principalmente di uomini.
I “consapevoli”: sono amanti della cucina, salutisti e responsabili:. Sono il 20% dei consumatori; principalmente donne.
Gli “stellati”: sono sperimentatori e alla moda, interessati ai prodotti alimentari di lusso e alla cucina gourmet. Sono uomini e rappresentano il 19% dei consumatori.
I “luxury”: conducono uno stile di vita agiato e mondano circondandosi di beni di lusso (15%).
“Dalla ricerca risulta come l’olio EVO assuma un ruolo centrale, passando da commodity a bene di valore – dichiara Denis Pantini, responsabile Nomisma – Nella classifica dei prodotti alimentari percepiti come beni ricercati troviamo al primo posto il tartufo (28% dei consumatori), seguito dal caviale (23%), dallo champagne (20%) e dalle ostriche (13%). Al quinto posto con il 7% c’è l’olio extra vergine di oliva pregiato”.
Inoltre: il 34% dei consumatori preferisce spesso quelli con marchi di produttori noti/famosi ma ben il 67% cerca specificatamente olii EVO di produttori locali. Il 47% fa sempre attenzione alla qualità dell’olio proposto quando mangia fuori e valuta il livello di un ristorante anche dalla qualità dell’olio proposto. Come si viene a conoscenza delle novità in ambito EVO di qualità? Passaparola, principalmente.
Coltivando la diversità e la varietà tosca
Agli oli pregiati apprtiene il Laudemio Frescobaldi, la cui storia è una storia di vocazione agricola: la famiglia Frescobaldi da settecento anni, precisamente dai primi anni del Trecento, produce vino in Toscana, ma anche olio extra vergine d’oliva. Vincitore, nel corso degli anni, di molti premi nazionali e internazionali (compresi i quattro assegnati da Slow Food). La filosofia aziendale si riassume nella frase: “Cultivating Toscana Diversity”. Un motto in inglese per un’azienda che al momento esporta l’80% del suo prodotto oleario (in particolare Usa e Giappone) ma con l’obiettivo di raddoppiare la vendita in Italia nei prossimi due anni. Un motto che sancisce il legame della famiglia con la varietà del territorio toscano, rappresentata dalle sue sette Tenute, dai vini e dagli oli figli delle caratteristiche di ogni singolo terroir.
Il Laudemio Frescobaldi è un olio toscano dal sapore intenso e piccante, caratterizzato da un colore verde smeraldo brillante e un profumo di erba falciata e carciofo. La sua bottiglia a sezione ottagonale, dal design retrò, è riconoscibile a prima vista. Quella della raccolta 2018, raccolta del trentesimo anniversario, è di colore oro con un’etichetta speciale e contiene il fruttto di una purissima spremitura a freddo. Ma da dove nasce l’alta qualità di quest’olio?disciplinare
Adesso, come consumatori, giustamento, lo pretendiamo. Pretendiamo che i produttori – soprattuto quelli che portano sulle nostre tavole beni primari come l’olio d’oliva – ci garantiscano origine, metodi produttivi e caratteristiche organolettiche. Pretendiamo, insomma, un disciplinare. Laudemio Frescobaldi ne fu precursore dei tempi: era il 1989 quando l’azienda ne mise a punto e iniziò a seguire uno – mentre i regolamenti dell’unione europea e le successive IGP e DOP nacquero successivamente, negli anni ’90. Ecco alcuni punti-chiave del disciplinare che oggi seguono tutte le aziende del consorzio L’origine degli ulivi: divieto di utilizzo di “mezzi di percussione” ovvero i bastoni che tirando le botte ai rami per fare cadere le olive, le danneggiano; divieto assoluto di raccogliere olive cadute spontaneamente; frangitura entro 48 ore dalla raccolta. Il marchio Laudemio Frescobaldi sceglie però di andare ben oltre: le oive si frangono il giorno stesso della raccolta. Sempre. E normalmente entro 6 ore al massimo: un vero punto a favore della qualità. E le olive – che da disciplinare del consorzio devono essere raccolte entro il 30 novembre, per Laudemio la raccolta avviene di solito entro il mese di ottobre. Tutte norme, queste, che garantiscono una minima acidità, un grande profilo aromatico ed elevate proprietà nutritive.
La prima bottiglia di Laudemio Frescobaldi 2018, come da consuetudine, è stata spedita il 14 novembre al Principe Carlo d’Inghilterra, un appassionato d’eccezione, che nel 1986 piantò un ulivo proprio nella tenuta Frescobaldi di Castello Nipozzano. Le sue sorelle sono adesso sugli scaffali per la gioia di quel 54% di consumatori che non si riconoscono come “essenziali”, perché dall’olio extra vergine d’oliva vogliono qualcosa di più…

Laudemio