Di Giuseppe De Pietro

 

“Very Important Peperoncino” il libro narra la libertà della sua piccantezza. Un piccolo seme di peperoncino che fiorisce anche nel cuore più spaventato e come un pifferaio magico ha chiamato a scrivere, a sognare, a guardare oltre le pareti di cristallo. Ha regalato emozioni e fantasia, perché è mito e rito, sentimento, eros, nostalgia, storia e filosofia, prosa e poesia, che gli autori hanno riversato in queste pagine, con un valore aggiunto: anzi due. E lo hanno generosamente offerto June di Schino, storica dell’alimentazione, con uno studio accurato, privo però della gravitas a favore di una narrazione-reportage di piacevolissima lettura; e Lucia Antico, che si è improvvisata detective in quel dei Paesi Bassi, e offre su un piatto d’argento i risultati della sua ricerca.
Tra queste pagine di ‘tranquilla’ lettura irrompe Franco Ferrarotti con un blitz al calor bianco, scritto con caustica saggezza. Ma il peperoncino è soprattutto una promessa – più volte mantenuta – di benessere e salute. Ed è per questo che navigando tra le lusinghe dei vari capitoli, non ha mai perso di vista la rotta prefissata per trovare una risposta alla domanda: chi è veramente il peperoncino per l’Umanità? La dà Massimo Lopez, che dedica a questa opera ‘minore’ la stessa attenzione e l’assoluto rigore scientifico dei suoi studi di più ampio respiro. In questo coro a più voci non può concedersi il linguaggio disinvolto, lo stile fantasioso, l’emotività e l’affabulazione accattivante degli altri autori, perché la Scienza necessita di precise parole e formule per disvelare l’oggetto della sua ricerca. Un insigne oncologo autore della enciclopedica Storia illustrata su medicina e oncologia in undici volumi in italiano e inglese.

 

Ma il gioco vale la candela. Il peperoncino, esaminato nella sua intima essenza, studiato, sperimentato per anni in laboratorio e sull’uomo, esce dalla cucina e forse dalla camera da letto, per offrire rimedi alla sofferenza, ad alcune malattie e speranza nella cura del cancro. E c’è ancora molto da scoprire su questo Lui che – c’è da scommetterlo – avrebbe potuto indurre il poeta Leopardi a esclamare, almeno per una volta: O benigna natura. Piccante, pungente, hot, piccantino, piccantuccio, mordace… quante parole per riferirsi allo stesso concetto! Ma non c’è da stupirsi: la parola piccante, proprio come la sensazione che provoca al palato e al corpo, è davvero ricca di sfumature. Una “droga” rossa e piccante, capace di esaltare il gusto e accendere il desiderio. In cucina dà vigore ai sapori e non conosce limiti. E come a tavola anche a letto non ha rivali. Il peperoncino è l’ingrediente incontrastato nelle ricette della cucina nazionale e internazionale: con il suo sapore pungente porta una ventata di vigore, energia e benessere fisico.
Che cibo e sesso siano strettamente legati non è una novità. In particolare se parliamo di peperoncino. la spezia “piccantissima” è conosciuta, oltre per il suo carattere deciso a tavola, anche per le sue proprietà afrodisiache. Questo è dovuto alla presenza della “capsaicina” – principale responsabile della piccantezza –  che attiva i recettori del caldo presenti sulla lingua. Questa spezia, oltre a donare ai nostri piatti la gioia del colore e il piacere dei profumi intensi e ad essere un ottimo alleato sotto le coperte, è anche un’ottima erba curativa: migliora la circolazione, è un’eccellente cardio protettivo ed ha proprietà di vasodilatatore anticolesterolo. Tutti effetti che, pensandoci bene, hanno ripercussioni positive sul in cui mangiamo e sulle nostre performance sessuali.

 

“Very Important Peperoncino” è il libro sul su questo tema che, pur ispirandosi anche ad altre pregevoli pubblicazioni sull’argomento, ha voluto fare un passo avanti e ritiene di esserci riuscito. Un libro dall’allegro vociare, in un immaginario incontro di autori che lo raccontano e si raccontano con la speranza di incontrarsi fuori di queste pagine e di conoscersi tra loro. Là dove il ricordo diventa nostalgia e il passato recente ha il sapore di una ricerca del tempo perduto e fame di futuro senza confini: la libertà ha la sua piccantezza. Ma un piccolo seme di peperoncino fiorisce anche nel cuore più spaventato e come un pifferaio magico ha chiamato a scrivere, a sognare, a guardare oltre le pareti di cristallo. Ha regalato emozioni e fantasia, perché il peperoncino è mito e rito, sentimento, eros, nostalgia, storia e filosofia, prosa e poesia, che gli autori hanno riversato in queste pagine, con un valore aggiunto: anzi due. E lo hanno generosamente offerto June di Schino, storica dell’alimentazione, con uno studio accurato, privo però della gravitas a favore di una narrazione-reportage di piacevolissima lettura; e Lucia Antico, che si è improvvisata detective in quel dei Paesi Bassi, e offre su un piatto d’argento i risultati della sua ricerca. Tra queste pagine di ‘tranquilla’ lettura irrompe Franco Ferrarotti con un blitz al calor bianco, scritto con caustica saggezza. Ma il peperoncino è soprattutto una promessa – più volte mantenuta – di benessere e salute. Ed è per questo che navigando tra le lusinghe dei vari capitoli, non ha mai perso di vista la rotta prefissata per trovare una risposta alla domanda: chi è veramente il peperoncino per l’Umanità? La dà Massimo Lopez, che dedica a questa opera ‘minore’ la stessa attenzione e l’assoluto rigore scientifico dei suoi studi di più ampio respiro. In questo coro a più voci non può concedersi il linguaggio disinvolto, lo stile fantasioso, l’emotività e l’affabulazione accattivante degli altri autori, perché la Scienza necessita di precise parole e formule per disvelare l’oggetto della sua ricerca. Ma il gioco vale la candela. Il peperoncino, esaminato nella sua intima essenza, studiato, sperimentato per anni in laboratorio e sull’uomo, esce dalla cucina e forse dalla camera da letto, per offrire rimedi alla sofferenza, ad alcune malattie e speranza nella cura del cancro. E c’è ancora molto da scoprire su questo Lui che – c’è da scommetterlo – avrebbe potuto indurre il poeta Leopardi a esclamare, almeno per una volta: O benigna natura!

Come ha spiegato Francesco Maria Spanò – giurista con un passato da pubblicista, oggi direttore delle risorse umane dell’Università Luiss Guido Carli, tra i promotori della candidatura di Gerace a sito del Patrimonio mondiale dell’umanità (UNESCO), nonché Membro del Comitato Scientifico dell’Associazione I Borghi più belli d’Itali  – “Vip: Very Important Peperoncino” non un libro qualsiasi, ma  “Very Important Peperoncino” il libro celebra l’utilità e l’importanza di un ingrediente che non è più solo circoscritto alle tavole della Calabria e del Sud Italia, ma è protagonista a tutti gli effetti del Made in Italy. “Se c’è un prodotto del made in Italy che, prima ancora di essere un’economia, è antropologia e modo di essere e di sentire dove regna l’anarchia, – scrive Spanò – questo è il peperoncino.”
A seguire, dopo il momento”ludico” cui ha partecipato  il “fenomeno” Federico Palmaroli, detto Osho, che ha presentato “Carcola che ve sfonno” (la nuova raccolta di strisce comiche protagoniste, da febbraio, di una serie televisiva in onda su RaiPlay), nella II parte della serata si è discusso del testo “La via italiana dello Stoccafisso”, a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, per le edizioni Lyriks, con la partecipazione del curatore, il regista e scenografo Nino Cannatà,  nonché Vicepresidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, affiancato da uno dei coautori del volume, il noto agronomo Rosario Previtera, e dagli ambasciatori della suddetta Accademia, i summenzionati Anna Aloi e Francesco Maria Spanò.
Il volume, che si distingue anche per un’elegante veste grafica, cerca di fare chiarezza sulle circostanze storiche relative all’introduzione dello stoccafisso in Italia, e in particolare nel Sud, offrendo una nuova narrazione bastata su ipotesi originali, che mettono in discussione quanto finora tramandato. “La via italiana dello Stoccafisso” ha il grande merito di delineare una diversa ricostruzione rispetto a quella secondo cui fu il veneziano Pietro Querini a portare lo stoccafisso nel nostro Paese nel 1432. Il libro, che è frutto di una “ricerca collettiva e pluridisciplinare”, anticipa, infatti, di alcuni secoli l’arrivo dello stoccafisso in Italia e ne colloca il primo approdo lungo le coste del Sud Italia ad opera dei Normanni, discendenti dei Vichinghi, cioè gli “inventori” del metodo di conservazione di questo pesce tramite essiccazione. Un percorso affascinante, che tra storia, scienza e gastronomia segue la storia di un alimento che, proveniente dal profondo Nord, si è poi ampiamente diffuso come cibo europeo divenendo anche parte integrante della nostra dieta mediterranea. Una discussione entusiasmante e a più voci, che, trasmessa in diretta da palazzo Gagliardi, ha saputo ripercorrere, attraverso le varie discipline e i diversi punti di vista, le qualità di un alimento che è ingrediente principe di un’alimentazione che ha accomunato e continua ad accomunare Nord e Sud dell’Europa.

 

Dall’afrodisiaco all’analgesico, il peperoncino rosso piccante è consigliato da gastronomi e scienziati per i suoi effetti terapeutici. Attenzione però a non abusarne, trarre benessere da questa spezia significa anche porre qualche attenzione per evitarne l’uso eccessivo. Troppo peperoncino potrebbe causare infiammazioni renali e gastrointestinali. Quindi va bene inserirlo nella propria alimentazione ma con cautela e soprattutto facendo sempre una prova prima di ingerirlo in dosi importanti. Nel ricorrere a unguenti e creme medicamentose a base di peperoncino, è consigliabile utilizzarle in piccole quantità per verificare eventuali reazioni come arrossamento della pelle, irritazioni, lacrimazione degli occhi, starnuti. Inoltre il peperoncino depura e allontana i germi dall’organismo: è praticamente un antibiotico naturale.
Il libro, edito da Gangemi Editore, disponibile in formato cartaceo presso Mondadori e Feltrinelli ed on line in formato digitale e book su tutte le principali piattaforme, esprime il suo manifesto in una affermazione dell’autore: “Se c’è un prodotto del made in Italy che, prima ancora di essere un’economia, è antropologia e modo di essere e di sentire dove regna l’anarchia, questo è il peperoncino”
Nel libro il peperoncino viene studiato in tutte le sue sfaccettature: è il primo che da la possibilità al lettore di conoscere tutto il mondo del peperoncino nella sua qualità e nella sua importanza.In modo particolare vengono esaltate le sue proprietà curative, con approfondimenti del famoso oncologo Massimo Lopez ed una parte prettamente storica legata alla storia di questa bacca. Un racconto di qualità dunque, dove si mescolano affermazioni scientifiche con leggende tradizionali come quella del mito del peperoncino in Calabria, con capitoli dedicati all’eros, alla letteratura ed alla poesia.
Autore: a cura di Erminia Gerini Tricarico, Massimo Lopez, Francesco Maria Spanò
Con saggi di: Lucia Antico, Francesca Ascioti, Sante Blasi, Pietro Bonmassari, Ginevra Castiglione, Franco Ferrarotti, Flavio De Caro, June di Schino, Erminia Gerini Tricarico, Lea Iervoglini, Rita Laganà, Massimo Lopez, Saverio Felice Mannino, Enzo Monaco, Giuseppe Nisticò, Giovanni Pellegrino, Arturo Rencricca, Domenico Sacco, Alessandro Scaglione, Francesco Maria Spanò, Marco Stancati
Collana: Medicina, Salute, Alimentazione e Cucina
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
ISBN13: 9788849241112
ISBN10: 9788849241112
Ub.int: T500P
Anno di edizione: 2021
Pagine: 208
Cartaceo € 36,00