La Calabria su Suntime Magazine. “Infinita bellezza della “Magna Grecia”

di Giuseppe De Pietro

La Calabria, una Regione ricca di storia, cultura, tradizioni ma famosa soprattutto per le persone che la popolano. A parlare della Calabria ancora una volta è il noto periodico web di viaggi, natura, ambiente, ecologia, prodotti bio e benessere di portata internazionale: Suntime Magazine. La Calabria abbracciata da due mari, lo Ionio e il Tirreno, la Calabria è una terra rigogliosa e selvaggia che aspetta solo di essere scoperta. Ecco alcuni dei percorsi più suggestivi, tra spiagge, monti e borghi secolari.

L’estate è un’ammaliante divinità che riesce a far piegare tutti intorno al suo volere. A osservare questa terra, tra le brughiere impossibili da addomesticare, le mastodontiche ruote di fichi d’india e i rami stanchi di un pino piegato verso il basso, si prova sempre una grande emozione. Luoghi, arte, borghi antichi, ristoranti, riti millenari e mare, tanto mare. Scoprire l’estremo sud dell’Italia è un viaggio che non ha mai fine. 

L’antico Bruttium dei romani testimonia la presenza di popoli diversi, le cui dominazioni hanno dato alla cultura locale una particolare impronta non solo folcloristica, ma anche linguistica e artistica. Quella greca è senza dubbio la più segnante.

Gli antichi coloni fondarono le città dette della Megálē Hellás, tra le quali Rhéghion fu la prima. Una ricchissima documentazione di manufatti e reperti storici è fornita proprio dal Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove i celebri guerrieri di bronzo, rinvenuti nelle acque di fronte a Riace, sono eleganti sagome ricche di vitalità che ne rappresentano l’indiscusso capolavoro. 

La costa jonica fu la meta spirituale prediletta per i monaci in fuga dall’Oriente, e l’architettura sacra trova in questa regione degli esempi antichissimi nella cattedrale normanna di Gerace, la più grande della Calabria, che presenta un impianto bizantino, o nella sacralità della Cattolica di Stilo.

Anche Rossano, la perla bizantina della Calabria, custodisce immense ricchezze storiche e artistiche. Il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto greco del VI° sec. d.C., con i testi degli evangelisti Marco e Matteo, è un vero gioiello, proprio come uno dei primi insediamenti industriali dell’età moderna: era il 1731 quando la famiglia Amarelli avviò la lavorazione della liquirizia, e quella locale è ritenuta ancora oggi la migliore al mondo. Un tour rivolto dunque anche alla ricerca delle prelibatezze della gastronomia, con gli innumerevoli prodotti della terra a costituire la base per la creatività dell’uomo.

Tropea, cittadina di grande fascino, ha nella cipolla rossa la regina incontrastata della sua cucina ricca di poesia, mentre a Diamante, sui cui muri del centro storico si possono ammirare i murales realizzati anche da artisti di fama internazionale, sono il peperoncino e il cedro i prodotti cardine del panorama culinario.

Ed è al cospetto dei millenari pini loricati che comprendi il privilegio di aver conosciuto questa terra. Ne avverti l’autenticità, frutto di una natura primigenia che sprigiona una struggente e atavica bellezza.

In Calabria è come se la natura fosse ancora aspra e incontaminata, come se la frenesia del mondo fosse soltanto uno sporadico argomento di conversazione; e lei, la Calabria, si alza sul mare, con qualche vistosa cicatrice, ancora fiera e orgogliosa della millenaria bellezza che gli dèi le hanno donato.

Se vi affascina l’idea di spiccare il volo verso l’estasi pura, per intraprendere un road trip in questo meraviglioso angolo d’Italia – accogliente e sempre desideroso di affetto –, non pensateci più di un minuto. Mettetevi in viaggio, seguite le massicciate ferroviarie che collegano i paesi della Statale 106, ammirate le scogliere scalate dai Saraceni e i siti della Magna Grecia. Tuffatevi poi nel mare profondissimo, custode di miti e leggende.

Un incantato angolo di paradiso si sale dal mare e si raggiungono i piccoli borghi dell’entroterra, dove ad agosto le statue dei santi attraversano le strade bardate a festa, sovrastate da chilometriche luminarie. Riti religiosi e vezzi pagani di un passato che viene tramandato per continuare a sedurre chi sceglie di vagare tra le bellezze di una terra fantastica, così luminosa da oscurare luoghi-comuni e pregiudizi.

In Calabria esistono numerosi luoghi dall’abbandono: Pentedattilo è forse uno dei borghi più affascinanti dell’Aspromonte. Tra isolamento e influenze esterne, questa regione ha un patrimonio originale, probabilmente il meno conosciuto in Italia, ricco di antiche vestigia e paesi popolati solo dal vento.Spiagge dorate e boschi incontaminati, acque cristalline e aspre vette, borghi storici e tesori archeologici: la Calabria è tutto questo e molto di più. La regione vanta infatti un litorale immenso di otre 800 chilometri, il dieci per cento dell’intero patrimonio costiero italiano, ma anche diversi parchi naturali con innumerevoli sentieri che si snodano tra montagne e boschi, fiumi, gole e vallate.

Il Parco Nazionale del Pollino è l’area protetta più estesa d’Italia, di cui fa parte il massiccio montuoso calabro-lucano del Pollino dell’Orsomarso. Al suo interno sono presenti alcune delle vette più alte del Sud Italia e sono percorribili moltissimi sentieri.

Dal Massiccio dell’Aspromonte prende il nome il Parco Nazionale dell’Aspromonte, un’area naturale protetta all’interno della provincia di Reggio Calabria dove la natura è protagonista, con vette che sfiorano i duemila metri. Il Parco si estende dal Tirreno allo Ionio e ospita una grande varietà di specie di fauna: qui si incontrano oleandri e tamerici, ma anche il pioppo nero, il salicone e l’ontano nero, foreste di faggio e pinete immense. Il parco ospita anche molte specie animali come il lupo, per esempio, il gatto selvatico, il ghiro, il cinghiale e lo scoiattolo nero, oltre a volpi, lepri, tassi, ricci, faine e martore. Il parco è ricco di meravigliosi sentieri naturalistici, alcuni dei quali adatti a percorsi in bicicletta o a cavallo, sci e canyoning.

La Riserva Naturale Regionale Valli Cupe, ai piedi della Sila, definita dal naturalista belga John Bouquet «il segreto meglio custodito d’Europa». Istituita nel 2016 con l’intento di promuovere un turismo ecosostenibile e di far conoscere questa “chicca” nascosta nel cuore della Calabria, è un’area punteggiata di luoghi di grande interesse naturalistico, tra gole, canyon, cascate e monoliti. Nella riserva è possibile percorrere dieci diversi sentieri, in autonomia.

In estate fino all’inizio autunno ci sono luoghi incontaminati da esplorare. Come la meravigliosa Costa degli Dei: nel tratto di costa tirrenica che si estende da Pizzo Calabro a Nicotera si alternano lunghe spiagge bianche, calette di roccia e località incantevoli. Pizzo Calabro, famosa per i gelati (per assaggiare il vero tartufo sosta obbligata da Ercole, sulla piazza principale) e per il suo Castello, dove nel 1815 Gioacchino Murat venne imprigionato e fucilato; Tropea, a picco sul mare, con la sua spiaggia ad anfiteatro e il suggestivo santuario di Santa Maria dell’Isola, che svetta sullo scoglio proprio di fronte alla città; Parghelia, celebre per le granite e le spiagge di sabbia bianca e ancora Capo Vaticano, da esplorare in barca per godere delle sue acque trasparentissime molto amate dai sub.L’ultimo tratto della Costa degli Dei che da Ricadi giunge a Nicotera, è caratterizzata da spiagge prevalentemente rocciose intercalate da spiaggette sabbiose davvero deliziose.

Il primo borgo che si incontra percorrendo la strada statale 18, è Joppolo, appollaiato su di un crinale roccioso con una splendida vista sul mare sottostante e le Isole Eolie. Le spiagge migliori si trovano nelle frazioni di Marina di Coccorinoe Coccorinello e prendono il nome di Porticello, le Saline, la Spiaggia di Donna Gà e la Spiaggia della Baia dei Gabbiani. Malgrado queste spiaggette non siano grandi, rappresentano l’ideale per trovare un pò di relax e fare delle belle immersioni in un contesto naturalistico  davvero notevole!

Nicotera e la sua Marina, con le spiagge “u pettu i fimmina”, “a petra russa” e la lunghissima Marina di Nicotera, di sabbia sottile e fondali digradanti adatti per i bambini. In alto lo splendido borgo di Nicotera ci aspetta per essere visitato e scoperto, ma questa è già un’altra storia, da vivere e raccontare in un’altro articolo! 

Nell’Alto Tirreno Calabrese si distende il lembo di terra noto come Riviera dei Cedri, che prende il nome dall’agrume tipico di questa regione. Quest’area si estende per circa 80 chilometri inglobando 22 comuni, da Tortora (a nord) a Paola (a sud) passando per Santa Maria del Cedro. Uno dei simboli di questo luogo è il Dito del Diavolo, sperone roccioso da cui sgorgano le acque termali più ricche di zolfo di tutta Europa.

Spostandosi sul lato ionico ci attende la Costa dei Saraceni, un breve tratto di litorale a cavallo tra i comuni di Crotone e Isola di Capo Rizzuto, famoso per le lingue di sabbia finissima dal color rosso Tiziano. L’Alto Ionio Cosentino è uno dei luoghi  più ricchi di sorprese, con itinerari insoliti e ancora poco conosciuti, tra rovine archeologiche, antichi castelli, spiagge bandiera blu e campagne rigogliose: qui si trova la Costa degli Achei.

Il tratto di costa compreso tra Palmi e Bagnara viene chiamato Costa Viola, per la sfumatura ametista delle sue acque marine: i fondali di Cavaianculla, della Pietrosa, dei Chianiti, di Pietragalera e di Capo Barbi celano ancora oggi tesori archeologici e naturali di inestimabile valore. Tutta la costa di Palmi, è arricchita da grotte marine e costiere, da spiagge e da scogli; Bagnara Calabra, specchiandosi nelle acque del basso Tirreno, ci regala la meravigiosa visione dello Stretto di Messina, dello Stromboli e delle Eolie. E proprio sulle stretto c’è Scilla, resa immortale da Omero, un piccolo borgo tra i più graziosi d’Italia, che sorge su di un alto sperone roccioso a picco sul mare: la parte più antica e suggestiva di Scilla è la località Chianalea.

Arriviamo infine a Reggio Calabria, il cui Lungomare Falcomatà fu definito da Gabriele D’Annunzio come «il chilometro più bello d’Italia»: da qui si può scorgere il miraggio della Fata Morgana, all’interno della stretta fascia posta sopra l’orizzonte, dove si ha la sensazione che la costa della Sicilia disti solo pochi metri dalle sponde calabresi e che gli oggetti sulla riva opposta siano distinguibili in modo nitido. Imperdibile una visita al Museo Archeologico Nazionale che ospita i celebri Bronzi di Riace

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