SONY DSC

SONY DSC

di José De Pietro

La Colombia è la terra degli smeraldi più belli e preziosi, conosciuta fin dall’antichità (i primi a estrarlo e usarlo furono gli Egizi), lo smeraldo ha trovato nel paese sudamericano la patria per eccellenza.
La zona principale si trova nella Cordigliera orientale di Bogotà, sponda sinistra del Rio Cararè e Minero, nel dipartimento di Boyacà, dove si trovano le miniere di Muzo e altre zone.
Dista, a circa 150 km dalla capitale, è la più importante e conosciuta. La miniera si trova in una valle a ridosso delle Ande, a quasi 800 m d’altitudine: nelle sue vene si trovano pietre di grande bellezza, di un verde molto intenso: la presenza di ossidi di cromo e ferro e l’alta pressione ha contributo a creare pietre preziose di rara intensità.
Poco più a nord si trovano i giacimenti di Coscuez: le pietre sono più dure e fratturate perché qui il terreno ha subito diversi sconvolgimenti nel corso del tempo. L’altro grande giacimento è quello di Chivor, posto a 1.850 metri sopra il livello del mare: se il terreno è stato più “tranquillo” e le pietre sono quindi meno fratturate, la presenza di una maggior percentuale di ossido di ferro ha dato vita a un colore più giallo, con venature più evidenti.

È una storia che si tinge di verde quella di Muzo. Come il colore degli smeraldi che racchiude nelle sue miniere. Come le valli ai piedi delle Ande a cui appartiene. Ed è una storia che nasce all’interno delle cave da cui si estraggono le preziose gemme, arrivando dritta al mercato globale. «From mine to market». Questo il concept della società americana, dietro alla quale si cela un gruppo di investitori privati, che ha fatto breccia nel cuore della Colombia. Sbarcata nel paese nel 2009 con le attività di estrazione e taglio degli smeraldi, la società ha ottenuto nel 2014 la concessione governativa per alcune miniere, controllate in precedenza da Victor Carranza, situate nella zona di Muzo, una località che custodisce la varietà più pregiata di smeraldi. E da cui, ça va sans dire, deriva il nome del gruppo. Obiettivo della realtà, dopo aver assestato le fondamenta, è il lancio di un vero e proprio marchio di smeraldi, che avverrà in occasione della prossima edizione di Baselworld, in agenda dal 17 al 24 marzo. Dove Muzo arriverà per presentare le sue gemme, affiancandole a collezioni speciali realizzate in collaborazione con designer quali Antoine Sandoz o Shaun Leane, Elie Top o Solange Azagury-Partrdige (un assaggio del progetto, prima di Basilea, sarà svelato a Parigi durante le giornate della haute couture, in agenda dal 24 al 28 gennaio).

«È stato un duro lavoro, ma ne siamo molto fieri. Dal primo anno di vendite ci aspettiamo un giro d’affari di circa 50 milioni di euro», ha spiegato a MFF Elizabeth Robinson, cfo del gruppo. Questo perché Muzo punta ad arrivare direttamente a clienti come Tiffany, Cartier e Buccellati, vendendo loro quegli smeraldi di cui ha seguito l’intero sviluppo. Muzo incorpora infatti in sé tutti i processi che portano la preziosa gemma verde sul mercato. Cominciando dall’estrazione, che nell’anno appena concluso ha visto liberare dalle rocce circa 400 mila carati di smeraldi, con un picco di 170 mila solo a maggio (anche se di ciò che viene estratto solo il 5% ha un valore alto) e un pezzo da record: una gemma grezza di 2.350 carati che ha visto la luce a dicembre. Dopo la miniera si passa alla lavorazione e gli smeraldi si spostano a Bogotà nel laboratorio di Muzo, che nei suoi sei anni di attività ha raggiunto quota 14 mila pietre tagliate. Mentre a breve, con l’appuntamento di Basilea, si passerà alla vendita.

«Abbiamo uno show-room a Ginevra, che sarà presto operativo e dove presenteremo direttamente ai clienti i nostri smeraldi. Ma puntiamo ad aprire un altro spazio a Parigi e successivamente anche negli Stati Uniti», ha poi spiegato a MFF Corentin Quideau, operational brand director. Garantendo ai clienti l’high quality di ogni smeraldo, grazie al certificato di tracciabilità che racconta il percorso di ogni pietra. Trasparenza, quindi. Perché in un paese dove gli smeraldi si portano dietro storie di violenza e illegalità, Muzo sta lavorando per modificare lo stesso sistema lavorativo, partendo dalle 800 persone impiegate che ne fanno parte, mettendo in sicurezza l’ambiente lavorativo e investendo in attrezzature tecnologiche. Per raccontare una nuova storia colombiana, quella in cui il verde degli smeraldi non nasconde nulla dietro di sé, ma porta tutto alla luce.
Prima della conquista spagnola la regione era abitata dai Muzos, un gruppo indio di lingua caraibica. Ben presto gli spagnoli si accorsero che la zona era ricca di smeraldi e nel 1541 fondarono Muzo. La cittadina venne distrutta tre volte dagli indios, fieri difensori del loro territorio, prima di essere definitivamente ricostruita nel 1558. La città vanta le più ricche miniere di smeraldi al mondo localizzate a circa 10 km a ovest dell’abitato, all’estremità della gola di un fiume. Queste miniere sono strettamente sorvegliate e le pietre estratte sono famose per la strabiliante bellezza. Non é possibile ammirare le miniere, ma sarà di particolare interesse guardare lo spettacolo di centinaia di guaqueros intenti a scavare il letto del fiume alla ricerca di smeraldi. I guaqueros vivono in baracche primitive sparse sui pendii della gola del fiume; é sorta qui una piccola bidonville con semplici locali dove é possibile mangiare e bere.

Parlando di pietre preziose, per gli appassionati pochi sono gli esemplari che possono competere con gli smeraldi colombiani. Il paese sudamericano, pur non essendo stato il primo a estrarre le verdi pietre, vanta la miglior produzione: le pietre estratte nelle miniere colombiane solo le più pregiate, le più ricercate e apprezzate fin dai tempi passati. Che siano montati su gioielli reali o incastonati su modelli più recenti, gli smeraldi colombiani sono il Santo Graal per chi ama le pietre preziose e in particolare la pietra verde per eccellenza.
Esistono tante varietà di smeraldi e, come accade per tutte le pietre preziose, sono difficili da riconoscere senza l’aiuto di esperti che sappiano valutare le loro caratteristiche in toto.
Lo smeraldo è la varietà più preziosa del berillo e deve il suo colore caratteristico a un insieme di fattori geologici: il verde è dovuto alla presenta di tracce di cromo e vanadio nel reticolo cristallino. A seconda della zona di estrazione può presentare venature di giallo o blu: a causa del processo di formazione lo smeraldo ha molto spesso delle inclusioni ed è quindi rarissimo trovare una pietra assolutamente pura. Di norma si tratta di pietre molto piccole, inferiori a un carato.

http://www.muzo.co/

SONY DSCMuzo Emerald ColombiaEsmeralderos