Giuseppe De Pietro

Presso la sede dell’Ambasciata del Messico in Italia ha avuto luogo un evento promozionale con uno show gastronomico con lo chef Diana Beltràn con la presenza di S.E. l’Ambasciatore del Messico in Italia Juan José Guerra Abud e l’Addetta Culturale Maria Teresa Celòn Velez e numerosi esponenti del mondo della cultura, del giornalismo e dell’imprenditoria.

La serata si è aperta con l’indirizzo di saluto rivolto agli ospiti dall’Ambasciatore del Messico in Italia Juan José Guerra Abud, e Diana Beltràn Chef del Ristorante “La Cucaracha” e dello Show gastronomico.
La chef dello Show è Diana Beltran nata ad Acapulco, sulla costa del Pacifico messicano è giunta in Italia quando aveva 18 anni, capa di La Cucaracha offre anche servizi di catering per clienti privati e istituzionali, come le ambasciate, e imparte corsi di cucina in Italia. I colori, gli arredi, i dettagli e soprattutto i sapori della cucina messicana non possono che riportarci alle memoria le civiltà che si sono susseguite in quella terra e che ne hanno contaminato musica, cultura, tradizione e abitudini culinarie. Ecco allora che chili, tortillas, salse e i numerosi piatti di carne e di pesce, accompagnati da vini e birra, hanno conquistato i commensali presenti all’evento durante la serata allegra e spensierata, da chiudersi in bellezza con un bel brindisi di Tequila in bicchieri di cioccolata!

Diana è, inoltre, autrice del libro “Messico” (Gribaudo, 2013, 187 p.), che contiene 100 ricette messicane che possono essere preparate con ingredienti facilmente reperibili nel Belpaese.
Uno show gastronomico tra i colori e i sapori messicani provenienti dal ristorante “La Cucaracha” a Roma significa attraversare una sorta di “porta alchemica”, che introduce alla conoscenza della cucina e della cultura messicane attraverso le suggestioni ricevute dai cinque sensi: vista (i colori e l’intensità dell’arte di Frida Kahlo), olfatto e gusto ( i profumi e i sapori dei piatti proposti).

Ha servito le sue specialità culinarie perfino al Papa emerito Benedetto XVI, mentre nel mese di dicembre di ogni anno è l’incaricata di cucinare per centinaia di persone che visitano in Vaticano il tradizionale Presepe, che include spesso pezzi realizzati da artigiani del Paese degli Aztechi.

Nella sede Diplomatica è stato un contatto con un mondo gastronomico che è un mix di colori e sapori, ricchi piatti tipici, specialità messicane dove gli ingredienti della cultura si riflettono in quelli della cucina, che nella totale commistione di generi ha trovato la sua identità, multiforme eppure unica, come testimonia il riconoscimento dell’UNESCO, che la cucina messicana è stata dichiarata patrimonio dell’umanità.

La cucina messicana per i molti visitatori che si recano nel Paese è una sorpresa – non ci sono grandi cappelli, né margaritas aromatizzate e nemmeno nachos con formaggio nel menu. L’autentico cibo messicano è fresco, semplice e, spesso, di produzione locale – molto probabilmente, la madre di qualcuno sarà all’opera in cucina del ristorante in cui ti trovi.

I menu messicani variano di regione in regione, ma in generale i punti fermi sono: mais, una serie di peperoncini freschi e asciutti, e fagioli. Contrariamente alla credenza popolare, non tutti gli alimenti in Messico sono piccanti, almeno non per un palato medio. I peperoncini sono utilizzati come ingredienti aromatici e per dare intensità a salse e pipián (una ricetta a base di tomate verde, ortaggio che non ha nulla a che vedere con i nostri pomodori verdi).

Ma attenzione: molti piatti sono davvero straordinariamente piccanti, e portare un boccone alla bocca è talvolta un’esperienza che lascia il segno. Una buona regola generale è che quando i peperoncini sono cotti e inseriti tra gli ingredienti di una salsa rivelano il proprio lato mite. Quando sono serviti come condimento singolo, sono decisamente piccanti!

Altri ingredienti che conferiscono al cibo messicano il suo aroma classico sono spezie come la cannella, i chiodi di garofano e cumino, le erbe aromatiche come il timo, l’origano e, soprattutto, il coriandolo. L’epazote, un’erba spontanea venduta essiccata nei mercati messicani, può essere considerato l’eroe sconosciuto della cucina locale. Il pungente aroma è usato molto spesso per insaporire zuppe, stufati e salse.

Gli antojitos sono al centro della cucina messicana. La parola antojo significa “un capriccio, una voglia improvvisa”, ed indica qualcosa di più di uno spuntino – con gli antojitos è possibile mettere insieme un pasto intero. Ve ne sono otto varianti, e tutte le varianti hanno per comune denominatore il mais.

Tacos: l’elemento basilare della cucina messicana si sposa magnificamente con carne, pesce o verdure, il tutto avvolto in una tortilla, con un pizzico di salsa e con guarnitura di cipolla o coriandolo.

Quesadillas: riempi una tortilla con formaggio, riscaldala su una piastra e avrai una quesadilla. Eh già, perché queso significa ovviamente formaggio. Possono essere farcite con chorizo ??(salsiccia piccante) e formaggio, fiori di zucca, funghi con aglio, chicharrón (grasso di maiale fritto), fagioli, stufato di pollo o carne.

Enchiladas: tre o quattro tortillas leggermente fritte ripiene di pollo, formaggio o uova e coperte con una salsa. Di solito fa da piatto principale.

Tostadas: tortillas cotte o fritte fino a diventare croccanti e poi accompagnate con una bella varietà di condimenti. Le tostadas de pollo sono una bella stratificazione di fagioli, pollo, crema, lattuga, cipolla, avocado e queso fresco (formaggio fresco).

Sopes: piccole conchiglia di mais (masa), modellate a mano e cotte su una piastra con un sottile strato di fagioli, salsa e formaggio. Anche il chorizo è un abbinamento perfetto.

Gorditas: masa dolci e rotonde che sono cotte fino a quando non gonfiano. A volte le gorditas sono riempite di un sottile strato di fagioli o di fave.

Chilaquiles: tortillas di mais tagliate in triangoli e fritte finché non diventano croccanti, poi cotte in salsa di pomodoro e quindi condite con formaggio grattugiato, cipolle affettate e crema messicana. Tipiche a colazione.

Tamales: realizzati con masa mescolate con lardo e ripiene di carne in umido, pesce o verdure, quindi avvolte e cotte a vapore. Ogni regione del paese ha la sua variante, la più celebre è quella dell’Oaxaca. A Città del Messico preparano le tamales con pollo e salsa di tomatillo verde avvolto in bucce di mais.

I messicani amano il cibo, soprattutto il loro. Visita il Messico e lo capirai subito. Chiedi dove trovare i migliori carnitas (brasato di maiale) a Città del Messico, oppure il migliore mole (un tipo di salsa di peperoncino) a Oaxaca e scatenerai un dotto dibattito, lungo e ben informato. Tutti saranno d’accordo nel rispondere alla domanda: “Chi è la miglior cuoca della cucina messicana a Roma?” Diranno: “Diana, chiaro, la conoscono tutti!”