di Giuseppe De Pietro

Nel cuore mi porto la bellezza interiore nell’animo gli altoatesini, tanto è bastato per farmi l’idea dell’Alto Adige, nella sensibilità in ciascuno di loro nella tutela dell’ambiente e del territorio, che porta a contribuire a sua volta a migliorare la conoscenza della realtà italiana. E’ la regione italiana più settentrionale e una delle meno densamente popolate. Nonostante ciò, in questo territorio totalmente montuoso e verdissimo, convivono tre distinti gruppi linguistici: il tedesco, l’italiano e il ladino, quest’ultimo diffuso soprattutto in Val Gardena e in Val Badia. I due terzi della popolazione altoatesina sono germanofoni. Una Regione dalle notevoli bellezze naturali (possiede otto Parchi Naturali: Stelvio, Sciliar-Catinaccio, Monte Corno, Fanes-Senes-Braies, Gruppo di Tessa, Puez Odle, Tre Cime-Dolomiti di Sesto e Vedrette di Ries-Aurina) e dalle famose piste da sci, la Provincia Autonoma di Bolzano è una meta gettonatissima per le vacanze estive e invernali dove la natura è più rigogliosa.

Gli altoatesini difficilmente riusciranno a rallentare il tempo. Forse la geografia che in Alto Adige la fretta e la frenesia evaporano tra le cime delle Dolomiti, lo stress si perde tra i dolci pendii dei meleti in fiore, il rumore cede il posto ai cinguettii degli spioncini e allo scroscio dei ruscelli. In primavera, quando la natura rinasce e sprigiona tutta la sua energia, la vita ha bisogno di un nuovo equilibrio e l’Alto Adige è il posto giusto dove cercarlo.

 


Un viaggio in Alto Adige è una vera e propria filosofia di vita, un’occasione unica per riscoprire il ritmo del benessere, quello scandito dalla natura e dal sapiente mescolarsi dei suoi elementi. Anche quest’anno, da aprile a giugno, oltre quattrocento strutture alberghiere, in più di quaranta località del territorio, offrono pacchetti vacanza personalizzati, allo scopo di ritrovare la profonda essenza dello star bene.
Pertanto, dimenticate cellulari ed orologi: qui vige la regola del digital detox. L’unico meeting non prorogabile è l’appuntamento con l’alba ad alta quota; le formali strette di mano sono sostituite dagli abbracci agli alberi come insegna la foresto-terapia; i convegni lasciano il posto agli esercizi di respirazione, godendo del profumo dei prati di tarassaco e delle tipiche erbe altoatesine; le uniche corse concesse sono quelle tra i boschi, circondati da panorami di incomparabile bellezza lasciando che i polmoni assaporino la purezza dell’aria.
Le lunghe giornate soleggiate, invogliano a uscire e praticare attività all’aria aperta. Un’escursione emozionante che parte dalla malga Möltner Kaser ad esempio, fino a raggiungere gli “omini di pietra”. Un punto panoramico privilegiato, a 2.000 metri di altezza, per assistere allo spettacolo dell’alba e ammirare il grandioso paesaggio circostante, immersi nella quiete più totale. Dopodiché, a coronare l’esperienza sensoriale, una profumata colazione a base di prodotti locali naturali, con miele, mele ed erbe aromatiche.
Farsi una passeggiata della respirazione a Funes, per accogliere in sé la primavera dolomitica La passeggiata inizia ascoltando il suono dell’acqua del ruscello di Santa Maddalena. Con i polmoni pieni di ossigeno, si cammina in un luogo dal grande potere energetico in mezzo alla natura, respirando in modo consapevole la primaverile aria fresca di montagna e godendo della magnifica vista sul gruppo delle Odle nelle Dolomiti, dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Attraversando la distesa gialla dei prati di tarassaco, si percepisce il profumo delle erbe, fino a raggiungere la collina sacra con la Chiesetta di Santa Maddalena, un luogo che emana pace e tranquillità. Qui si impara a conoscere gli effetti della respirazione consapevole, in modo da renderla parte integrante della quotidianità. Esperto: Stefan Braito è incredibilmente eclettico e legato alla natura. In qualità di docente naturalistico e scrittore, è lieto di condividere con gli ospiti il suo sapere e le sue esperienze.

Acqua e benessere e sentirsi bene: ritrovare l’equilibrio con la terapia dell’acqua secondo il metodo Kneipp stimola il metabolismo e la circolazione in maniera naturale e rafforza il sistema immunitario. In presenza di malattie croniche e di disturbi nervosi, la terapia dell’acqua Kneipp può risultare di grande sollievo, per esempio nel caso di mal di testa ed emicranie, disturbi del sonno, allergie, suscettibilità alle infezioni, disturbi gastrointestinali, irrequietezza nervosa. Ci sono oltre 120 diversi trattamenti secondo il metodo Kneipp – alcuni di essi vi saranno presentati in quest’occasione insieme a preziosi consigli pratici per poterli fare anche a casa. Si andrà alla scoperta dei sentieri d’acqua tra Rablà e Parcines, del biotopo di Rablà e (d’estate) alla cascata di Parcines. L’esperta Elisabeth Angler vanta una vasta formazione nel campo della tutela della salute, dell’erboristeria (Scuola d’inverno della Val d’Ultimo), della consulenza in ambito biologico e della riflessologia plantare (Istituto “Eberling”). È inoltre guida escursionistica, terapeuta Kneipp (Abbazia di Novacella) e terapeuta climatica.
Alle prime luci del mattino una camminata e corsa immersi nella natura che si risveglia, al sorgere del sole, offre un’esperienza indimenticabile e regala un prolungato benessere. Da Siusi, di camminata o di corsa, si arriva a Telfen nel bosco di Laranza. Dopo un drink rinfrescante e riequilibrante nel bosco e gli esercizi di stretching, si riparte alla volta di una sana colazione nel fantastico punto panoramico sulla Königswarte nel bosco di Laranza, dove Rudi Brunner ed Egon Zuggal forniranno utili informazioni sulla corretta alimentazione di escursionisti e podisti.

Delizie salutari e i privilegi dei buoi di malga con escursioni gastronomiche. Durante gli escursioni una guida alpina presenta la malga è sarà l’occasione per scoprire interessanti informazioni sul lavoro in malga, la vita dei contadini e il tradizionale allevamento di buoi. Non è un caso che la carne dei buoi delle valli sia tanto celebre: già in primavera, quando i rigogliosi prati si ricoprono dei primi fiori e delle saporite erbe selvatiche come il tarassaco, l’acetosa, il trifoglio e la cinquefoglie, i buoi vengono lasciati pascolare all’aperto. In che modo quest’abitudine influisca sulla qualità della carne sarà spiegato da no chef con le sue deliziose creazioni che saranno servite a malga. La più raffinata gastronomia regionale a base di salutari prodotti locali e arricchita dalle fresche erbe selvatiche tipiche della primavera – una meravigliosa fonte di energia e un’inimitabile esperienza per tutti gli amanti del gusto.
Tra una tappa e l’altra di itinerari naturali e artistici affascinanti come in poche altre zone d’Europa – sui monti, nelle valli, tra i paesini di perfetto disegno architettonico, nelle città storiche d’impronta tedesca – la gastronomia del Sud Tirolo sposa la tradizione del Nord germanico con quella più ricca di colori e di ingredienti del versante Sud delle Alpi.

Valli di vini, le scelte sono molteplici come il paesaggio altoatesino. Tre varietà vitivinicole trovano qui la loro origine: la Schiava, il tipico vino rosso più diffuso in Alto Adige, il Traminer aromatico e il Lagrein rosso prelibato di fama internazionale. Si coltivano però anche altri vitigni classici importanti, come Pinot nero, Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot grigio, Pinot bianco, Chardonnay, Silvaner, Müller Thurgau, Sauvignon, Riesling e Kerner. Completano la gamma i delicati vini da dessert Moscato giallo e Moscato rosa.
Lo speck e il pane croccante di segale si accompagnano ai formaggi di malga nelle merende lungo i sentieri, mentre i menù allineano le proposte sapienti che caratterizzano la cucina del Sudtirolo: dai canederli agli Schlutzkrapfen (foto), dalla zuppa d’orzo alla Gulaschsuppe, dalla trota in blu alla trippa con panna acida, dalla selvaggina da pelo alle carni salmistrate e affumicate di maiale, con l’onnipresente patata a fare da contorno in cento modi diversi (imbattibile la versione Gröstel). Lo speck Alto Adige, trae origine dall’inventiva secolare dei contadini di montagna, che idearono un sistema per conservare la carne in tempi in cui non esistevano ancora i frigoriferi. I primi riferimenti scritti sulla tradizione dello speck risalgono al 1289, anche se le sue origini sono ben più lontane.

I buoni formaggi dei pascoli in quota. D’estate i pascoli in fiore, d’inverno i pendii innevati: una natura incontaminata, di cui si respira a pieni polmoni l’equilibrio perfetto. Questo è l’ambiente in cui si sviluppa l’industria lattiero-casearia dell’Alto Adige. I pani e i dolci: una mappa di luoghi e sapori. Speck e formaggi della cucina del Sudtirolo richiedono il pane locale tipico. Anzi: i pani.
Quanto ai dolci tipici della cucina del Sudtirolo, lo strudel di mele è perfino troppo noto per essere raccontato. E d’altronde sarebbe irraccontabile la varietà del prepararlo, diversa da panificio a panificio, da pasticceria a pasticceria, da massaia a massaia.
Il clima mite, con più di 300 giornate di sole all’anno e con notti autunnali fresche, è benefico in particolare per l’aroma e la qualità delle mele altoatesine, che trovano frequente utilizzo nella cucina del Sudtirolo.
Le erbe selvatiche sui monti, escursione per il corpo e la mente soprattutto in primavera quando fioriscono una gran varietà di erbe e verdure selvatiche. Durante un’eccezionale escursione, con l’esperto di erbe selvatiche e del loro utilizzo in cucina e nella farmacia casalinga che vi fornirà numerose e interessanti informazioni sulle diverse piante e le rispettive possibilità di utilizzo. Sarà l’occasione, inoltre, scoprire la storia naturale e culturale delle valli altoatesine.

Centinaia di attività condotte sotto lo sguardo esperto e competente di guide specializzate, che accompagneranno gli ospiti in questo viaggio alla riscoperta di sé, mettendo a disposizione tutto quello che una natura così rigogliosa è in grado di offrire. Un’opportunità unica per liberare la mente, rigenerare corpo e spirito e raggiungere un benessere che continui anche dopo la vacanza. Senza dimenticare gli eventi, la primavera estate altoatesina, è fitta di appuntamenti eccellenti. primavera-estate come le Settimane degli asparagi a Terlano, La Festa della Fioritura, Escursione erboristiche con Workshop, Sentiero didattico delle mele, Yoga Meeting, Festa della Pozza, Festa dei masi in fiore, Vino in Festa, Settimane Dente di Leone, Racconti e favole dell’Alto Adige, Giornata del Vino ad Appiano, Mercato di piante e fiori a Lagundo, Erbe selvatiche a Lana, Fiera del Tempo Libero – Freizeit, Ötzi Alpin Marathon, Festa dei fiori a Bolzano, Bike Trends Lagundo, La notte di Valpurga, Escursione notturna alla cascata di Parcines, Blues Days, Giornate del Pinot Nero, Passeggiata Gewürztraminer, Cavalcata “Oswald von Wolkenstein”, Festa Zugluft Bressanone, Mercato artigiano e contadino, Cortina-Dobbiaco Run, Colazione da Sissi, Corse Gastronomiche Renon, Rosadira Bike – Dolomiti MTB Festival, Asfaltart, Badiamusica, Dolomites Saslong Half Marathon, Serate ai Giardini Trauttmansdorff.
L’Alto Adige è la più estesa d’Italia, dove l’economia è prevalentemente agricola e turistica, vengono prodotte una gran parte delle mele europee e, grazie a un patrimonio ambientale di grande valore, l’area è meta di flussi turistici tutto l’anno. Per le caratteristiche del territorio, la tutela dell’ambiente ha un rilievo politico-scientifico fondamentale. Non a caso, oltre al Parco Nazionale dello Stelvio, il più esteso dell’arco alpino, condiviso con Lombardia e Trentino, l’Alto Adige ha altri sette parchi naturali, con quasi un ottavo della superficie posto sotto tutela ambientale e oltre cento cinquanta aree protette, tra biotipi, monumenti naturali ed elementi paesaggistici. Oltre ai celebri gruppi dolomitici, la regione vanta suggestive cascate, come quelle di Stanghe, Riva e quella di Parcines, in Val Venosta, la più alta della provincia, oltre ai monumenti naturali come le Piramidi di Pala e quelle di Renon. In Alto Adige, non ci sono grandi centri commerciali, ma piccole rivendite di prodotti, spesso e volentieri soprattutto locali con una sostanziale autarchia, si promuove l’economia locale. Così come non ci sono così tante industrie, e l’impressione è quella che si viva in gran parte ancora dei prodotti della terra (zootecnia, legname) e di un turismo ecocompatibile. A livello economico raggiunto e mantenuto dai montanari altoatesini non sembra così disprezzabile, anzi, il tenore di vita medio è il più alto d’Italia.

https://www.suedtirol.info/it